Zaia: “Gli assembramenti ci porteranno in fascia arancione”. Pioggia di segnalazioni nel fine settimana

Non si ferma la crescita del Covid anche se il virus avanza in modo non esponenziale (crescono infatti sia i ricoveri che le terapie intensive) e rimane la pressione ospedaliera in Veneto.

In una conferenza stampa nella quale il governatore Zaia si è mostrato molto amareggiato per il comportamento di alcuni cittadini veneti nel fine settimana, il presidente della Regione Veneto ha ringraziato gli operatori sanitari per il loro grande lavoro anche in questa nuova fase dell’emergenza Covid.

Le 1000 terapie intensive allestite in Veneto sono pronte ma ora la vera sfida è quella del personale e Zaia ha spiegato che saranno installate delle tende riscaldate fuori da tutti gli ospedali con la presenza della Protezione civile che sarà impegnata nel presidiare le zone.

Il governatore ha sottolineato che gli ospedali veneti sono pronti ad affrontare al meglio anche questa nuova ondata del virus ma non ha nascosto la sua preoccupazione nel caso i cui i cittadini non dovessero dare una mano alle istituzioni con il loro comportamento di ogni giorno.

Il presidente ha definito imbarazzanti le foto delle piazze di molte località del Veneto piene di persone che vivono “come se non ci fosse un domani”.

La maggior parte dei veneti sono persone perbene ma per colpa di pochi tutti rischiamo di rimetterci – ha affermato Zaia – Il colore rimane giallo se guardiamo la situazione degli ospedali ma se dovessimo valutare quello che succede fuori qualche dubbio c’è. Possibile che si viva solo per il proprio benessere? Al di là del fossato c’è un ospedale. Se andiamo avanti così domenica avremo 2000 pazienti (la stessa cosa di 4 grandi ospedali). Non è un’invenzione, muoiono 20 persone al giorno e tutti hanno diritto di vivere”.

Zaia ha definito molto grave quello che sta accadendo, evidenziando la necessità di avere rispetto per chi soffre per il virus e per gli operatori che rischiano la loro vita ogni giorno stando a contatto con i malati.

“Ogni struttura organizzata ha un punto di non ritorno e il nostro sistema sanitario oltre un certo limite non va – prosegue – Non sto generalizzando, sto solo portando il grido dei veneti di queste ore: ci hanno fatto troppe segnalazioni. Non è possibile che ci sia qualcuno che pensi che sia solo un problema individuale: questo tema, infatti, per alcuni da comune è diventato individuale”.

Il presidente del Veneto ha fatto un nuovo appello ai cittadini, soprattutto ai giovani, chiedendo loro di “essere della squadra” con comportamenti responsabili che non vanifichino il sacrificio di chi ora è in difficoltà per le nuove restrizioni.

“Il fine settimana non può essere un’occasione di diffusione del virus – ha aggiunto Zaia – Se andiamo avanti così saremo costretti a prevedere nuove restrizioni. Chiudono i bar e alcuni fanno festa da un’altra parte, così non funziona”.

Durante la conferenza stampa di oggi si è parlato di “Zero Covid Veneto”, un’applicazione che i veneti dovranno scaricare (servirà soprattutto a chi si trova a casa con il Covid per essere seguito da remoto) e che non rappresenta una contrapposizione all’app Immuni.

Zaia ha evidenziato che il Veneto non è contro le politiche sanitarie ma da domani la Regione caricherà tutti i tamponi (anche quelli rapidi, infatti, pesano molto).

Il governatore del Veneto ha spiegato che gli assembramenti porteranno la Regione in fascia arancione ma per ora non c’è stata ancora nessuna dichiarazione ufficiale del governo.

Rispetto al problema dei centri commerciali, che sono rimasti chiusi nel fine settimana, e dei parchi commerciali, che sono rimasti aperti, ha detto che andrebbe rivisto il Dpcm.

Questi i dati di oggi, lunedì 9 novembre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.463.770 tamponi molecolari, 81.492 positivi dall’inizio dell’emergenza (2.223 positivi in più nelle ultime 24 ore), 15.111 persone in isolamento (1.447 persone uscite nelle ultime 24 ore), 53.145 positivi in questo momento, 1.580 ricoverati in area non critica (113 in più di ieri), 203 terapie intensive (10 in più di ieri), 2.595 morti in totale (21 in più nelle ultime 24 ore) e 5.191 dimessi (27 persone dimesse nelle ultime 24 ore).

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpenws.it).
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