Zaia non esclude 1800-2000 persone ricoverate nei prossimi 10 giorni: si chiederà l’aiuto della sanità privata

Continua la pressione per gli ospedali del Veneto anche in questa nuova fase dell’emergenza Coronavirus.

“Con mezzo piede siamo dentro la fase quattro di massima turbolenza e tensione per gli ospedali – ha affermato il presidente Luca ZaiaVediamo che i modelli ci confortano sul fatto che per metà novembre dovremmo raggiungere le 250-300 terapie intensive. Stiamo entrando nella fase più critica e in alcune Province è già così”.

Il governatore del Veneto ha spiegato che il Covid di questa fase si caratterizza di meno per le terapie intensive e di più per i ricoveri: il virus infetta molto i giovani (la massa di positivi è tra i giovani) mentre i ricoveri riguardano soprattutto gli anziani (over 70).

“Dobbiamo mettere in sicurezza questi cittadini e siccome non vanno rinchiusi in casa come dei carcerati bisogna che ognuno di noi, soprattutto chi non si trova in quella categoria (over 70), abbia il buon senso civico, etico e morale di comportarsi correttamente per proteggere la vita di queste persone – ha aggiunto Zaia – Fase 4 per noi significa impegnarci per trovare i letti. Abbiamo aperto i 10 ospedali Covid, adesso abbiamo necessità di svuotare gli ospedali dalle attività istituzionali e ordinarie e di recuperare più letti possibili”.

Per Zaia non è escluso, ma non è neanche certo, che si possa arrivare al numero di 1800/2000 persone ricoverate nel giro dei prossimi 10 giorni e il Veneto sta pensando ad alcune limitazioni delle attività per i privati.

Il presidente della Regione Veneto ha spiegato che, come è stato fatto in primavera, anche le strutture sanitarie private (44 terapie intensive sono infatti in mano ai privati) dovranno garantire alcune prestazioni perché dell’emergenza Covid se ne occuperà la sanità pubblica.

“Visto che non vogliamo ricoverare i pazienti nei lettini lungo i corridoi – ha affermato il presidente della Regione Veneto – cerchiamo per quanto possibile fino all’ultimo di garantire un letto in un reparto che avrà ovviamente ceduto i letti a favore di Covid. Sto parlando delle Medicine e di molti reparti che dovranno comunque pian piano cedere letti perché questi sono pazienti che, se non sono ricoverati, mettono seriamente a repentaglio la loro vita”.

Questi i dati di oggi, venerdì 6 novembre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.417.660 tamponi molecolari (20 mila tamponi nelle ultime 24 ore), 72.092 positivi dall’inizio dell’emergenza Covid (3.297 positivi in più di ieri), 43.937 positivi in questo momento, 17.972 persone in isolamento, 1.301 ricoverati in area non critica (27 persone in più nelle ultime 24 ore), 174 terapie intensive (4 in più di ieri), 2.543 morti in totale (27 morti nelle ultime 24 ore) e 5.054 dimessi (72 persone sono tornate a casa ieri).

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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