I primi 70 anni di Papa Leone XIV, nel primo compleanno da pontefice. È una ricorrenza speciale quella di oggi, domenica 14 settembre, per Robert Francis Prevost.
Piazza San Pietro era gremita di fedeli per l’Angelus da ogni parte del mondo per rendere omaggio al compleanno di Leone. Al suo affaccio, si è scatenata subito una festa di applausi, bandiere, palloncini e striscioni.
“Sembra che sappiate che oggi compio 70 anni – ha detto il pontefice alla fine del suo intervento dal balcone del Palazzo Apostolico, con il suo gentile umorismo, accogliendo la manifestazione di speciale affetto dei presenti con visibile commozione – Rendo grazie al Signore, ai miei genitori, e quanti hanno avuto un ricordo nella preghiera. Tante grazie a tutti”.
Gli auguri a Leone da tutto il mondo
A Leone sono giunti gli auguri dalle cariche istituzionali italiane, a partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Fin dall’avvio del Suo alto magistero, Ella ha consegnato all’intera comunità internazionale e alle coscienze individuali un forte richiamo a quella “pace disarmata e disarmante”, che apre i cuori. E ci ha ricordato, con Sant’Agostino, che “i tempi siamo noi”. Sta a tutti noi – e in particolare a quanti rivestono cariche pubbliche – impegnarci affinché le circostanze migliorino, riaprendo orizzonti di dialogo, di giustizia e di concreta tutela della dignità di ogni persona”.
“Desidero assicurarLe, Padre Santo, che nel proseguimento della Sua alta missione apostolica potrà sempre contare sulla collaborazione della Repubblica Italiana, che ritrova nel Suo messaggio di rispetto per la centralità dell’essere umano, di servizio e di unità il riflesso dei valori della propria Costituzione” ha concluso Mattarella.
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha affidato ai social il suo messaggio di augurio: “Fin dalle sue prime parole da Pontefice, ha indicato con chiarezza la strada: ricercare la Pace, promuovere il dialogo ecumenico e interconfessionale, guardare alle periferie geografiche ed esistenziali, così spesso richiamate da Papa Francesco. Umiltà, autenticità, vicinanza alla gente sono i valori che già distinguono Papa Leone. Un Pastore che sa farsi voler bene, perché capace di godere delle piccole cose e di trasformarle in segni grandi per l’umanità. Auguri di cuore, Santo Padre”.
Nelle diocesi del Triveneto è unanime il messaggio di augurio per il compleanno di Leone. Stamane il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha informato le migliaia di persone presenti alla solenne celebrazione in piazza Vescovado a Caorle per la festa quinquennale della Madonna dell’Angelo del 70esimo compleanno del pontefice, e spontaneamente è partito l’applauso rivolto al Papa.


Proprio a Caorle, per questa occasione, sono arrivati anche numerosi fedeli dalla Marca e diversi volontari della Protezione civile, tra i quali quelli dell’antincendio boschivo di Valdobbiadene.
L’elezione e la prima apparizione a San Pietro
Prevost è stato eletto nel tardo pomeriggio dell’8 maggio scorso, al secondo giorno di Conclave, che Qdpnews.it – Quotidiano del Piave, accreditata per l’evento, vi ha raccontato dalla Santa Sede: con la fumata bianca delle 18.08 di quel giovedì si attestava che uno dei 133 cardinali riuniti in conclave aveva ottenuto almeno due terzi dei voti dei porporati. E il prescelto sarebbe stato il primo papa nordamericano, agostiniano, nato a Chicago (Illinois) il 14 settembre 1955.
In quell’occasione, il nuovo Papa esordì con una invocazione su cui ora basa la cifra del suo pontificato: “La pace sia con tutti voi”. “Dio ci ama tutti incondizionatamente – proseguì -. Conserviamo ancora nelle nostre orecchie la voce di Papa Francesco. Dio vi ama tutti, il male non prevarrà. Siamo tutti nelle mani di Dio. Grazie a Papa Francesco e a tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere successore di Pietro e camminare insieme a voi come Chiesa unita, cercando sempre pace, giustizia e di lavorare fedeli a Gesù Cristo, senza paura per proclamare il Vangelo ed essere missionari”.
La scelta del nome Leone, annunciato nella sorpresa generale della Piazza, ha lasciato intendere fin da subito un programma, basato su un’attenzione per le questioni di giustizia sociale. A lungo missionario in Perù, Prevost ha toccato con mano le fragilità economiche, sociali e culturali del “Terzo mondo”, e la volontà di chiamarsi Leone certo richiama il pontificato dei suoi “omonimi” predecessori. L’ultimo, Leone XIII, è autore dell‘enciclica Rerum Novarum del 1891, con la quale la Chiesa cattolica si avvicinò alla nascente questione operaia e alla dignità dei lavoratori, e formulando anche i fondamenti della Dottrina sociale della Chiesa: a questa contribuì l’economista e sociologo trevigiano, ora Beato, Giuseppe Toniolo.
Incuriositi dal conoscere la personalità di Leone appena eletto, ci recammo anche nel cortile del Pontificio Istituto Patristico Augustinianum, da Padre Alexander Lam, assistente generale per l’America Latina dell’Ordine degli Agostiniani, che ce lo descrisse da subito come “una persona votata all’esperienza delle missioni, in luoghi praticamente abbandonati dal Paese e dalla Chiesa, e quindi caratterizzata innanzitutto da semplicità, umiltà e vicinanza nei confronti della gente povera, lasciata da parte”.
Gli incontri con i pellegrini dal Veneto
Nei suoi primi quattro mesi di magistero petrino, Leone ha già incontrato in più occasione i pellegrini provenienti da varie parti del Veneto e giunti a Roma soprattutto per partecipare agli eventi del Giubileo e, la scorsa domenica, alla canonizzazione di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis.
Tra questi, il Giubileo dei Giovani, svoltosi tra fine luglio e inizio agosto, cui hanno preso parte migliaia di ragazzi dal Triveneto. Leone fece la sua prima apparizione – a sorpresa – dopo la messa di benvenuto ai pellegrini, compresi quelli delle diocesi di Vittorio Veneto e Treviso, scesi a Roma in circa 800 – 400 per diocesi – che non trattennero la commozione del momento, e parteciparono alla forte ed emozionante invocazione di pace di tutta la piazza con il Papa.
Nella grande spianata di Tor Vergata, alla veglia di sabato sera e alla messa conclusiva di domenica 3 agosto, Leone sottolineò che “la pienezza della nostra esistenza non dipende da ciò che accumuliamo né, come abbiamo sentito nel Vangelo, da ciò che possediamo. È legata piuttosto a ciò che con gioia sappiamo accogliere e condividere. Comprare, ammassare, consumare, non basta” ed esordì i giovani ad aspirare a”cose grandi, alla santità, ovunque siate”.
Precedentemente, il 25 giugno scorso il pontefice incontrò in udienza privata, in Largo Giovanni Paolo II in Vaticano, i Seminaristi del Triveneto: un momento speciale e indimenticabile per i giovani in cammino per il sacerdozio – compresi quelli di Vittorio Veneto e Treviso – poco prima dell’Udienza generale, nel corso del Giubileo dei Seminaristi. In quell’occasione, Leone citò Albino Luciani, il Beato Giovanni Paolo I – già vescovo di Vittorio Veneto e patriarca di Venezia -, riprendendo le sue parole al clero romano: “Un Pastore – ha detto – in cui sono brillate le migliori virtù della vostra gente: in lui avete un vero modello di vita sacerdotale”. Al termine dell’incontro, ul seminarista veneziano consegnò al Santo Padre il gonfalone di San Marco.
A fine maggio ricevette in udienza i movimenti e le associazioni che diedero vita all’“Arena di Pace – Giustizia e Pace si baceranno” di Verona, l’evento tenutosi il 18 maggio 2024 con Papa Francesco, e ricordò che “il cammino verso la pace richiede cuori e menti allenati e formati all’attenzione verso l’altro e capaci di riconoscere il bene comune nel contesto odierno. La strada che porta alla pace è comunitaria, passa per la cura di relazioni di giustizia tra tutti gli esseri viventi”.
(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto: Fermo immagine da Rai1, A sua immagine, 14 settembre 2025. Video: archivio Qdpnews.it)
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