Da Elisabetta d’Inghilterra a Giorgia Meloni “possibile prima leader politica d’Italia”: a Cortina Bruno Vespa presenta il suo libro “Donne al potere”

Dalla corsa al Quirinale di Elisabetta Belloni, Marta Cartabia, Maria Elisabetta Casellati, Letizia Moratti e Paola Severino al vestito giallo di Elisabetta d’Inghilterra, passando per la storia di quelle donne in vita che si sono affermate come leader e che sono stati capaci di influenzare una generazione, se non più d’una.

È il soggetto del nuovo libro “Donne al potere”, edito da Mondadori, di Bruno Vespa, giornalista e conduttore televisivo noto per il suo format “Porta a Porta”, che con uno stile da cronista, precisamente oggettivo ma non privo di attenzione verso i dettagli, analizza e descrive la determinazione di venticinque donne leader che hanno saputo raggiungere una posizione di leadership in vari settori, dalla politica all’economia, anche a livello internazionale.

Alla presentazione, tenutasi ieri sera alla rassegna “Una montagna di libri” all’Alexander Girardi Hall di Cortina d’Ampezzo, parlare di attualità era inevitabile: essendo prossimi alle elezioni, è possibile che l’Italia abbia per la prima volta un premier donna: Giorgia Meloni. L’autore ne ha discusso con il direttore del Corriere del Veneto Alessandro Russello, davanti a un pubblico numeroso.

Il libro di Vespa considera però anche esempi dall’estero, prendendo in esame il passato di Angela Merkel, con cui l’autore dice di avere un rapporto “un po’ complicato”, raccontando della sua capacità di prendere tempo nelle decisioni, del suo timore di tuffarsi quando era una giovane al corso di nuoto.

Definisce poi Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, la “signora Europa”, scrivendo del legame tra la sua vita politica e quella da madre di ben sette figli. C’è poi la storia di Christine Lagarde, “un metro e ottanta di potere”, che ha sostituito Mario Draghi ai vertici della finanza europea, senza – secondo l’autore – riuscire a sostituirne la competenza.

Tornando in Italia, Vespa ha indagato sulle professionalità femminili più affermate della scienza e dell’economia: una sezione è dedicata a Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR, che secondo il giornalista ha “le chiavi del futuro tecnologico”, e un’altra a Ilaria Capua, che dopo l’esperienza (negativa) alla Camera dei deputati ha scelto di lavorare negli Stati Uniti.

Altra personalità descritta da “Donne al potere” è Ornella Barra, “la farmacista del mondo”, che gestisce assieme al compagno migliaia di farmacie negli Stati Uniti, in Cina e in Inghilterra (in Italia, ottantatré).

E tra le capitane d’impresa si leggono le storie di Marina Berlusconi, editrice Mondadori, “imprenditrice seria”, della stilista Miuccia Prada, di Marina Caprotti, “benedetta da tutti tranne alla Coop”, di Lucia Aleotti, Emma Marcegaglia.

Vespa non omette dalle sue argomentazioni anche le nuove modalità attraverso le quali è possibile assumere potere, quindi le influencer: “Nutro una forte ammirazione per Chiara Ferragni – ha detto, per esempio, – si è a tutti gli effetti inventata un mestiere: lei dice qualcosa, e la gente lo fa”.

Le influencer descritte dal giornalista nel suo libro non si muovono soltanto sui social, ne sono un esempio Maria De Filippi e Oprah Winfrey, quest’ultima capace di farsi strada nel mondo dello spettacolo senza alcun aiuto.

Alla domanda se il cittadino italiano medio distingua ancora, nel 2022, un leader a seconda del suo genere, il giornalista risponde che a suo avviso il problema è superato. Dal dibattito durante la presentazione è emerso al contempo quanto sia stato lento in Italia il processo per agevolare il protagonismo femminile, fenomeno che finalmente sta prendendo piede anche nel Bel Paese.

Attendendo gli esiti delle elezioni, alle quali dedicherà sicuramente uno scritto, Vespa sta preparando un altro volume sulla vita di Benito Mussolini, dedicando un capitolo anche alla Russia, come sempre cercando legami tra storia e attualità.

Habitué a Cortina d’Ampezzo, chiediamo a Bruno Vespa se la città sia pronta o meno, secondo lui, alle sfide del 2026: “Ci mancherebbe – risponde lui, – è un’occasione irripetibile e non va sprecata. Se qualcosa sta procedendo in ritardo bisogna rimediare e basta, senza fare polemiche”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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