Crisi Safilo, lo sciopero blocca l’Alemagna. Padrin: «No alla chiusura dello stabilimento. Porterò a Sanremo una rappresentanza di lavoratori»

Un momento dello sciopero di questa mattina a Longarone con sindaci del territorio e presidente della Provincia

«La Safilo non può e non deve chiudere. L’unione tra enti locali, sindaci, diocesi, sindacati e lavoratori sarà lo strumento con cui porteremo avanti una battaglia congiunta per salvare lo stabilimento di Longarone, che non è solo rappresentativo di un marchio storico, ma anche la “casa” di professionalità e know-how da tutelare». Lo ha detto il sindaco di Longarone e presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin, questa mattina, durante la grande manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil a Longarone.

Uno sciopero di otto ore e un lungo corteo che ha bloccato anche la statale di Alemagna. Alla manifestazione, appoggiata dal Comitato di sorveglianza socio-istituzionale – nato una settimana fa per monitorare da vicino la crisi Safilo insieme all’Unità di crisi della Regione Veneto guidata dall’assessore Elena Donazzan – hanno partecipato diversi sindaci bellunesi e anche il vescovo di Belluno-Feltre, monsignor Renato Marangoni. Hanno fatto pervenire il loro messaggio di solidarietà anche i consiglieri regionali territoriali Silvia Cestaro e Giovanni Puppato. Anche una delegazione delle Rsu Electrolux di Susegana, unica fabbrica del Trevigiano, ha raggiunto Longarone “per restituire ai lavoratori Safilo la tanta solidarietà ricevuta nella crisi del 2014 dagli operai Electrolux, con l’auspicio che oggi come allora la crisi possa trovare soluzione”.

«Siamo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori per ribadire un “no” compatto alla chiusura dello stabilimento. Safilo ha una responsabilità sociale su questo territorio e deve rendersene conto» ha detto Padrin. «La mobilitazione di oggi è un segnale chiaro di cosa il territorio chiede a Safilo, dopo aver contribuito ai successi dell’azienda. Il senatore Luca De Carlo, pur non essendo presente fisicamente oggi, ci ha assicurato la totale disponibilità ad affrontare la questione sui tavoli governativi. Grazie a lui e all’assessore Donazzan per l’impegno che stanno mettendo in una crisi che riguarda non solo Longarone».

«Porterò una rappresentanza di lavoratori a Sanremo, dove come Provincia, con la collaborazione della Regione Veneto e della Camera di Commercio Belluno-Treviso, abbiamo uno spazio all’interno del Palafiori, per promuovere le nostre eccellenze. Perché le nostre eccellenze sono anche i lavoratori ed è giusto che facciano sentire la loro voce» ha concluso Padrin.

“Come preannunciato nel corso dell’incontro del Comitato istituzionale, non ho potuto essere presente, ma confermo la posizione mia e di Fratelli d’Italia che è a fianco dei lavoratori, del Distretto dell’Occhiale e della storia che Safilo rappresenta, e in generale delle eccellenze del Made in Italy”, commenta il senatore De Carlo, impegnato a Roma nel suo ruolo di presidente della IX Commissione – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare di Palazzo Madama.

“La situazione dello stabilimento di Longarone è ancora fumosa e attendiamo ulteriori chiarimenti dall’azienda – conclude De Carlo -, ma ribadisco tutta la mia disponibilità ed impegno a difendere prima di tutto il posto di lavoro dei quasi 500 dipendenti, poi la storia dell’occhialeria e dell’imprenditoria cadorina e bellunese. Penso che questa azienda abbia anche una sorta di “obbligo morale” verso la terra e le persone che l’hanno aiutata a nascere, crescere e affermarsi in Italia e nel mondo”.

La deputata trevigiana del Pd Rachele Scarpa ha espresso “tutto il mio sostegno ai lavoratori e ai sindacati, Cgil, Cisl e Uil, in protesta e supporto la loro vertenza: le istituzioni, già coinvolte nella gestione della crisi, devono spendere tutte le energie necessarie per convincere Safilo a fare un passo indietro”.

(Foto: Facebook Roberto Padrin presidente della Provincia di Belluno).
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