Grave il parroco di Canale d’Agordo coinvolto in un incidente stradale nel bellunese. La solidarietà e la preghiera del paese natale di papa Luciani

Sono ore di ansia e di preghiera per la comunità natale di Albino Luciani: il parroco di Canale d’Agordo don Vito De Vido è stato coinvolto in un grave incidente, avvenuto nel pomeriggio di ieri sabato 14 maggio a Avoscan di Cencenighe (Belluno).

Nel sinistro sono state coinvolte due vetture, una Fiat Panda – guidata dal parroco De Vido – e una Mitsubishi Pajero, condotta da una cittadina rumena residente ad Alleghe. Ad avere la peggio il prete 49enne arciprete della comunità di Canale d’Agordo, che è stato trasportato con elisoccorso all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove è attualmente ricoverato per politrauma: per lui, infatti, sono state riscontrate le fratture a rotula, femore, bacino e quattro costole, e le sue condizioni erano apparse in un primo momento davvero preoccupanti.

Il fatto ha destato grande preoccupazione tra i fedeli e la notizia si è diffusa velocemente in poche ore, attraversando il confine di Belluno e arrivano sino alla diocesi di Vittorio Veneto. Nei social si sono susseguiti decine di messaggi di solidarietà, sostegno morale e spirituale e augurio di pronta guarigione.

Per fortuna nel corso delle ore sono giunte notizie più rassicuranti sullo stato di salute di don De Vido, anche se nel profondo dispiacere per tutti per quanto accaduto, proprio a pochi mesi dalla tanto attesa beatificazione di papa Luciani, vescovo di Vittorio Veneto dal 1959 al 1970, e poi patriarca di Venezia, sino alla sua salita al soglio di Pietro nell’agosto 1978.

È stato lo stesso prelato bellunese a rassicurare i fedeli con un messaggio postato su Facebook: “Grazie a tutti, sono mezzo rotto ma vivo. Sarà un po’ lunga … Grazie a tutti. Abbiamo sempre fede in Dio. Egli è medico e medicina. Una Ave Maria per voi. Ho tempo a letto”.

Di recente anche un folto gruppo di persone della diocesi di Vittorio Veneto aveva avuto modo di conoscere don Vito, perché il 23 aprile scorso la comunità di Canale d’Agordo è stata protagonista di un evento che ha unito nella fede e nella devozione tutto il Veneto, e in particolare le diocesi di Belluno – Feltre, Vittorio Veneto e Venezia – le tre collegate per nascita e impegno pastorale a Giovanni Paolo I -, essendoci stata l’inaugurazione dei lavori di restauro della casa natale di Luciani (qui l’articolo) e la consegna ufficiale della cittadinanza onoraria al cardinale pievigino Beniamino Stella (qui l’articolo).

A dare voce ai sentimenti della comunità di Canale d’Agordo è Loris Serafini, direttore del Museo Albino Luciani, appena rientrato da Roma, dove con il sindaco Flavio Colcergnan e l’assessore Marilisa Luchetta ha partecipato allaGiornata di Studi “I sei «vogliamo». Il Magistero di Giovanni Paolo I alla luce delle carte d’archivio”: “La comunità ha ricevuto con grande angoscia e apprensione questa notizia perché in un primo momento la situazione sembrava ancora più drammatica. Oggi tiriamo un sospiro di sollievo perché le notizie sono più positive: vediamo la mano di Dio e di Luciani perché viste le dinamiche dell’incidente poteva andare peggio. Il politrauma causato dall’incidente è pesante, e per questo sono previsti tempi lunghi di recupero. Speriamo e auguriamo a don Vito una pronta guarigione”.

“Sono sicuro che ci sarà una gara di solidarietà da parte della gente e delle parrocchie di Canale d’Agordo e Vallada Agordina per sostenerlo e aiutarlo in questa fase – conclude – e se non riuscirà a essere operativo come avrebbe voluto negli ultimi mesi in vista della beatificazione, sono certo che il suo contributo sarà sicuramente importante e prezioso”.

(Foto: Facebook).
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