Il Fagiolo (magico) di Lamon e l’esempio della Mostra mercato: da “carne dei poveri” a eccellenza

Ricordate la fiaba di “Jack e la pianta dei fagioli” (o, in altre versioni, di Jack e il fagiolo magico)? Ecco, nel caso di Lamon, i fagioli non sono magici, ma poco ci manca: come farebbero altrimenti, in una località così remota dell’Alto Feltrino, a spingere migliaia di visitatori a recarsi in un borgo abitato da meno di tremila abitanti?

Il caso di Lamon fa scuola per quanto riguarda la valorizzazione dei prodotti tipici: con le sue quattro varietà, Spagnolit, Spagnol, Calonega e Canalino, il Fagiolo di Lamon I.G.P. mantiene orgogliosamente delle origini umilissime, sebbene con una selezione del prodotto finale talmente accurata da richiedere tempo e pazienza anche in questi anni di progresso tecnologico.

Se una volta il fagiolo veniva definito “la carne dei poveri”, oggi si sa che questo prodotto ha dei valori nutrizionali comparabili o addirittura superiori a quelli della carne, senza avere le controindicazioni della stessa.

Addirittura si diceva un tempo che il fagiolo fosse afrodisiaco, e quello di Lamon, con il suo gusto rotondo, una polpa tenera e una scorza sottile, è stato definito come ancor più esclusivo e quindi di valore.

Ma a tutti questi valori, ormai antichissimi, il relativo consorzio ha lavorato con una cura tale che oggi la produzione viene ancora regolata da un’etica ferrea, condivisa in 18 Comuni, che si percepisce bene anche visitando il borgo di Lamon durante la sua sagra più importante.

La Mostra mercato, nel tempo, si è evoluta fino a diventare un riferimento a livello regionale e non solo: nel piccolo paese sull’altopiano di Lamon, caratterizzato da paesaggi a tratti aspri e rocciosi, a tratti distesi e panoramici, si riversano migliaia di persone che oltre a comprare i fagioli, vengono ad assaggiare le altre specialità di questa zona, che sono tante e varie, dal miele al formaggio.

Ieri, domenica, si è tenuta l’ultima giornata di questa sentita manifestazione e nonostante il frenetico lavoro ai fornelli le associazioni impegnate in tutte le contrade del paese hanno saputo regalare ai presenti sorrisi e pietanze, in un’atmosfera davvero piacevole e vivace.

Al mattino, le bancarelle che occupavano la piazza solitamente assopita del paese venivano animate da giochi di prestigio, spettacoli per bambini, ma anche da esibizioni folkloristiche, attività legate all’equitazione e all’ambiente della fattoria, tra sbandieratori e musicisti da Feltre a Vittorio Veneto.

C’è stato spazio anche per l’educazione e, in particolare, per l’enogastronomia: tutti gli stand, allestiti da vari gruppi di volontari, presentavano piatti molto diversi tra loro, la maggior parte dei quali a base di Fagiolo di Lamon IGP, anche per dimostrare la varietà di abbinamenti possibili che questo ingrediente consente.

Visto l’afflusso di turisti è stato enorme il lavoro anche per la Protezione Civile di Lamon, che ha chiamato a supporto anche quella dei paesi vicini, della Proloco, impegnatissima, degli Alpini e di tantissimi altri volontari, dai più esperti ai giovanissimi.

La maggior parte di questi ultimi sono rimasti allegri, sorridenti, nonostante le onnipresenti lamentele di qualche visitatore, spazientito per un’attesa alle cucine che – di domenica e a un prezzo davvero onesto – dovrebbe essere interpretata invece come un piacere.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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