Per salvare il Nevegal servono 15 milioni: “Priorità all’impianto di innevamento”

Per salvare il Nevegal servono 15 milioni

La partita del Nevegal si gioca ormai da tanti anni e gli investimenti in tecnologia sembrano rappresentare l’unica strategia per vincerla concretamente: anche se si tratta di un’area sciistica considerata minore, le sue piste rappresentano l’alternativa più accessibile, vicina ed economica (elemento da considerare) per i dilettanti dello sport da discesa. 

“Senza il Nevegal, dove tremila bambini all’anno imparano a sciare – è stato detto ieri a Palazzo Rosso -, gli utenti delle Terre Alte sarebbero sicuramente meno”. Certo, i problemi, oltre all’onnipresente tema del cambiamento climatico, sono innegabili: dalla carenza di acqua, parzialmente risolta dal bacino idrico attualmente in costruzione (pronto entro ottobre), alla mancanza di vivacità imprenditoriale.

Una nuova organizzazione tra consorzi e associazioni, in sinergia con un progetto dal nome “We love Nevegal”, mira all’obiettivo di rivitalizzare l’area intercettando investimenti sia dai privati, sia dal pubblico: secondo gli autori di questo nuovo disegno serviranno tra i 12 e i 15 milioni di euro per iniziare a “far funzionare” l’area e almeno un 20% di questi fondi dovrebbe provenire da investitori privati. Per essere sostenibile, il progetto dovrebbe realizzarsi in non più di tre anni.

Nel 2019 la società che gestiva il comprensorio siglò un accordo per passare da impianto privato a pubblico: l’amministrazione precedente si convinse che i tempi fossero buoni per intercettare dei fondi e bandire delle gare. Al primo tentativo la gara andò deserta, mentre al secondo portò a un’assegnazione a fine 2023. 

Dopo una stagione 2023 a dir poco disastrosa, Nevegal 20-21 si trova a gestire degli impianti a fine corsa, in lieve perdita e, soprattutto, senza sufficienti energie per investire ancora. Per questo, l’idea, presentata oggi in sala consiliare a Belluno, è quella di lasciare la gara al passato, formando una new diligence con il Consorzio Tolomeo, un gruppo di imprenditori specializzati nella gestione di impianti di risalita e di innevamento. 

“Grazie all’incontro con gli imprenditori del Consorzio Tolomeo, abbiamo riaperto le porte a un Nevegal che può avere un futuro – ha spiegato Roberto Pierobon, affiancato dal presidente Alessandro Molin, che potrebbero continuare a essere consulenti della futura new diligence – La seggiovia è la vera giostra che attira i visitatori e, se la togliessimo, distruggeremmo l’attrattività del territorio”. Non si tratterebbe – come hanno detto più volte nel corso della conferenza – di “accanimento terapeutico” all’idea della seggiovia, ma della consapevolezza che il volano di un comprensorio come quello del Nevegal non può prescindere dall’attività dello sci da discesa. 

Il rifacimento degli impianti, secondo i referenti del Consorzio Tolomeo, l’ingegner Alessandro Pietroboni e l’esperto del settore Devis Biena, non rappresenta la priorità per il Nevegal, anche perché estremamente costoso (14 milioni) e non sostenibile per i costi di gestione in relazione alle utenze: la precedenza, invece, andrebbe all’impianto di innevamento.

“La neve oggi è legata alla tecnologia – ha spiegato Pietroboni, – Oggi si può avere una stazione anche a duemila metri, ma se non ci sono impianti di innevamento si rischia di non riuscire ad averne abbastanza. Un buon impianto di innevamento ha un costo tra i 3 e i 5 milioni di euro, escludendo i due milioni già finanziati dal Comune per il bacino”. 

Per quanto riguarda le tempistiche, il direttivo del Consorzio e quindi i soci della rinnovata Nevegal 20-21 immaginano possibile portare a termine le progettualità relative alla stagione estiva entro giugno. Per quanto riguarda l’innevamento, invece, non sarebbe possibile immaginare un impianto funzionante entro l’inverno e quindi sarebbe necessario tamponare con altre soluzioni. Nei piani c’è anche la sistemazione delle piste, con qualche allargamento o addirittura sdoppiamento, funzionale magari alle lezioni o agli allenamenti serali. 

Se è vero che “non esiste stagione invernale senza quella estiva e viceversa”, Uoffy Italia, società creatrice del marchio “We Love Nevegal”, si sta occupando di attrarre sponsor che, assieme alle associazioni del territorio, mettano sul piatto contributi utili a realizzare una visione d’insieme. “Abbiamo notato che il Nevegal ha delle potenzialità enormi e delle perle nascoste – spiega il referente Lorenzo Baldanello – I nostri tecnici stanno sviluppando un progetto di rivitalizzazione del territorio, anche attraverso un nuovo portale e un piano di marketing. Se non portiamo un piano di sviluppo dell’area è difficile che qualche investitore si decida da solo ad aprire un’attività sul Nevegal”. Nelle ipotesi, considerando la stagione estiva, potrebbe esserci anche un parco avventura, dei pacchetti turistici e l’incentivazione dell’attività di downhill.  

“Io credo che la cosa più importante sia non aver paura di parlare del Nevegal e credo che questa località abbia un potenziale incredibile – ha commentato il sindaco di Belluno Oscar De Pellegrin, – Alla conclusione di un lungo iter, alla fine qualcosa comunque è cambiato, abbiamo mantenuto il valore pubblico dell’area e oggi abbiamo una prospettiva di sviluppo”. Per quanto riguarda l’interessamento degli investitori algerini, che si erano presentati in passato all’amministrazione, i presenti hanno affermato che – pur considerando che la spinta per il Nevegal dovrebbe partire dal territorio – qualsiasi tipo di collaborazione economica è ben accetta.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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