A Caerano San Marco don Paolo Zago non abbandona i fedeli e trasmette speranza comunicando via social

Si sta rivelando un Don un po’ bizzarro, sicuramente al passo coi tempi, quello della parrocchia di Caerano di San Marco. Sì, perché, nonostante le difficoltà del momento, la quarantena forzata e la sua età non più giovanissima, don Paolo Zago ha scelto di stare accanto ai fedeli, facendosi sentire in prima persona, com’è d’altronde solito fare, rompendo l’antico cliché che vedrebbe l’uomo di chiesa relegato alla sua stanza per pregare in solitudine, lontano dalla folla.

Don Paolo Zago, invece, ancora una volta, sta dando prova di essere vicino alla comunità dei fedeli, affidandosi agli strumenti informatici, condividendo i foglietti della messa, in preparazione della domenica delle palme di domani.

Ma non solo: già alcuni giorni fa, infatti, aveva condiviso nelle pagine social anche un video in cui, seduto su una poltrona, rivolge a tutti i fedeli, appellandoli “amiche e amici”, parole molto affettuose: “Ecco, sono tanto felice di poter fare due chiacchiere con voi. È da tanto tempo, quasi dalle ceneri, quindi quasi tutta la Quaresima, che non possiamo incontrarci, che non possiamo pregare insieme, raccontarci delle nostre cose, della nostra vita”.

E prosegue, strappando una foto che ritrae la comunità di fedeli in preghiera: “Eravamo abituati a un modo di fare ed un modo di essere, ma quello che sta succedendo sembra rompere questi vincoli, questi rapporti”.

Sembra, ma sembra solo in apparenza, che la nostra vita sia diventata qualcosa da buttare”, esclama perentoriamente, per lanciare alla fine del video un messaggio di speranza: nulla sarà da gettare, se si coltiva questo tempo prezioso per la preghiera, per ascoltare il Signore e le persone che ci stanno accanto; solo allora “potrà rinascere la vita, la vita piena di relazioni, relazioni con Dio Padre, con Gesù, relazioni tra noi”.

Dietro le quinte, il parroco confessa: “Il video è nato un po’ per caso, volevo provarci… poi non pensavo che circolasse così tanto nel web. Ho cercato di lanciare il messaggio con dei giochetti, con un linguaggio un po’ scanzonato, dato il triste periodo, e poi perché a me piace ridere e giocare”.

E infine ricorda altri sacerdoti impegnati a comunicare coi fedeli via social.

(Fonte: Sara Surian © Qdpnews.it).
(Foto: per concessione di Don Paolo Zago).
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