È caeranese una delle due aziende vincitrici del premio CompraVerde Imprese.
Il bando, indetto dalla Regione del Veneto e giunto alla terza edizione, è rivolto a tutte le imprese che operano in un’ottica di sviluppo sostenibile, rispetto ambientale e responsabilità sociale.
A vincerlo, due aziende: una di Caerano, la Gaber srl, l’altra con sede ad Oderzo, la Nice spa.
Un riconoscimento significativo “per le piccole e medie imprese a conduzione familiare come la nostra, che vogliono emergere, nonostante il difficile periodo”, commenta Gaber srl.
“Ringrazio la Regione – continua Stefania Gallina, la figlia del titolare Luigino Gallina – per averci dato questa possibilità, e poi Confartigianato di Asolo e Montebelluna, per aver preso in mano questo bando”.
In realtà non è la prima volta che Gaber srl si fregia di qualche premio, anche a livello internazionale.
Nel corso della sua storia ventennale, infatti, l’azienda ha ottenuto una settantina di riconoscimenti, come il “Good Design Award” di Chicago USA, FX Award di Londra, Red Dot di Essen e altri riconoscimenti tedeschi come l’IF Award e il German Design Award.
“Gaber ha sempre respirato l’aria internazionale, visto che esporta prodotti in più di 80 Paesi al mondo, – spiega Stefania – siamo nati nel 1998 come una realtà familiare. All’epoca facevamo prodotti da esterno, poi piano piano abbiamo ampliato la nostra offerta, producendo anche quelli da interno fino a completare tutto l’arredo. Oggi Gaber progetta, sviluppa e produce complementi d’arredo come sedie, sgabelli, tavoli realizzati in tecnopolimero, metallo, legno e imbottiti, soluzione decorativi per migliorare l’acustica degli ambienti. Non offriamo solo una collezione di prodotti ma creiamo gli ambienti: spazi collettivi, ambienti pubblici, hospitality, ufficio e soluzioni per l’esterno”.
Ma quali sono le invenzioni che hanno portato l’azienda a vincere il bando indetto dalla Regione Veneto? Si tratta di due sedie: Alhambra ed Epica.
“Per crearle, abbiamo sostanzialmente riutilizzato la segatura di legno che di solito viene buttata via – spiega in parole semplici Stefania, per i non esperti – sono due sedie ecofriendly. Per realizzarle trasformiamo il rifiuto legno-plastica in una nuova risorsa: recuperiamo gli scarti e gli sfridi di produzione per rigenerare nuovi prodotti plastici, che nulla hanno da invidiare alla materia prima originale”.
Alhambra è stata ottenuta partendo dal progetto di una scocca ad iniezione tradizionale, in materiale plastico caricato fibra di vetro ad un co-stampaggio di un reticolo di polimeri termoplastici, contenenti della segatura.
La sedia Epica è invece composta da una seduta e da una struttura di base.
Due prodotti sostenibili, volti ad affrontare le nuove e sempre più incombenti sfide ecologiche.
(Fonte: Sara Surian © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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