Enxhi, Gabriel e Carlos: sono questi i nomi dei volontari dell’associazione Aiesec che stanno portando il loro personale contributo alla scuola media di Caerano, la quale, tre anni fa, ha deciso di aderire al progetto Educhange promosso dalla suddetta associazione.
Il progetto si prefigge di incentivare lo sviluppo sostenibile tra le nuove generazioni in un’ottica internazionale, di fondamentale importanza in un mondo sempre più globalizzato.
Enxhi è un’ingegnera ambientale albanese, Gabriel uno studente di ingegneria in Brasile e Carlos studia economia in Colombia. I tre ragazzi, giunti a Caerano il 4 febbraio, sono ospitati da tre famiglie caeranesi per un periodo di 6 settimane e svolgono le attività nella scuola media a fianco dei docenti curricolari o, talvolta, anche da soli.
Come ci spiega la responsabile del progetto, la professoressa Paola Gai, “Questi studenti universitari o già laureati vengono selezionati da Aiesec per fare un periodo di volontariato nelle scuole, dove sono tenuti a svolgere dalle 25 alle 30 ore settimanali, affiancando la docente di inglese in un primo periodo e, in un secondo momento, altri docenti che offrono la loro disponibilità”.
Scopo primario è lo sviluppo sostenibile. “Nel nostro caso – prosegue – le classi prime si focalizzeranno sull’obiettivo dell’acqua pulita, le classi seconde sulla salute fisica, le classi terze sull’importanza dell’educazione. È importante sensibilizzare i ragazzi su queste tematiche globali e avvicinarli al contesto internazionale”.
I tre volontari entrano nelle classi, presentano i loro elaborati, promuovono attività di gruppo, workshop e lezioni interattive, nelle quali avviene uno scambio tra il docente e il discente.
Quest’anno, per di più, è stata introdotta una novità: dalla prossima settimana partiranno le Aaiesec world’s largest lessons”, ovvero lezioni tenute da altri volontari Aiesec, col fine di implementare l’offerta educativa.
“Quest’esperienza si è rivelata molto meglio di quanto pensassi”, rivela Enxhi, in inglese. Dello stesso parere anche Gabriel, che ricorda alcuni momenti piacevoli: “Ho ricevuto caramelle dai bambini, mi hanno chiesto l’autografo…non mi sarei mai aspettato tutto questo affetto”.
E Carlos aggiunge: “Dovrebbero provare tutti questa esperienza, pensavo che mi sarei annoiato, invece è divertente”. Che dire poi degli studenti, così felici ed entusiasti? Finora, di sicuro, tanta è stata la voglia di imparare e di socializzare con insegnanti così giovani provenienti da realtà differenti.
(Fonte: Sara Surian © Qdpnews.it).
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