Ascolto, saper attendere e permettere di sbagliare sono alcune delle parole chiave emerse nel corso di “Generazione G. Nuovi genitori per nuovi adolescenti”, il ciclo di quattro incontri gratuiti appena concluso, al quale hanno attivamente partecipato un centinaio di genitori di ragazzi dagli 11 ai 16 anni residenti principalmente nei Comuni di Colle Umberto, Cappella Maggiore, Fregona e Sarmede.
Promossi da Ulss 2 Marca trevigiana Distretto Pieve di Soligo all’interno del servizio Operativa di comunità, gli incontri sono stati co-progettati con Cooperativa sociale Itaca, i quattro Comuni di riferimento e i servizi specialistici dell’UOC Infanzia Adolescenza famiglia dell’Azienda sanitaria. Le azioni sono nate con l’obiettivo di avvicinarsi alle famiglie del territorio e tradurne i bisogni legati al ruolo genitoriale, facilitando una condivisione dei vissuti personali e relazionali, nonché creando le basi di una rete utile a sostenersi. Ma anche per supportare i genitori, offrendo loro uno spazio di ascolto e confronto sulle tematiche adolescenziali.
Il servizio dello IAFC Infanzia, Adolescenza, Famiglia e Consultori dell’Ulss 2, diretto dal dott. Nicola Michieletto, ha messo a disposizione tre esperti tra educatori e psicologi dei servizi, per rivolgersi in modo più incisivo agli adolescenti attraverso il coinvolgimento dei genitori. “Priorità di questo periodo storico è lavorare con le famiglie – sottolinea il dottor Nicola Michieletto -, riuscire a instaurare con i genitori un rapporto di fiducia e collaborazione affinché, nel sostenerli nel ruolo genitoriale, non si sentano né colpevolizzati né inadeguati. Dobbiamo lavorare perché le famiglie non si sentano sole e possano vivere il tessuto sociale all’interno del quale sono inserite (comuni, azienda sanitaria, privato sociale, parrocchie) come una vera risorsa, dalla quale attingere nei momenti di difficoltà. Gli interventi a favore degli adolescenti risultano più efficaci se congiuntamente viene svolto un lavoro parallelo di gruppo con i genitori, valorizzandone le risorse e le relazioni reciproche”.
L’idea più generale è infatti promuovere azioni multidisciplinari ed interservizi, attivando processi di inclusione ed empowerment individuale, familiare e sociale che possano favorire lo sviluppo di risorse e competenze dei giovani. Per tale ragione, non è possibile pensare ad azioni rivolte esclusivamente ai ragazzi, senza ampliarle al contesto familiare in cui vivono.
Nel corso del primo modulo sono stati approfonditi i compiti evolutivi degli adolescenti, con un costante focus sui cambiamenti nelle famiglie di oggi rispetto a quelle del passato. I genitori hanno raccontato e condiviso le fatiche e paure dell’essere genitore oggi, ma anche riscoperto il valore dello stare in relazione con i propri figli, trovando la giusta distanza con loro per accompagnarli e supportarli nel viaggio della crescita.
Il secondo modulo ha fornito ai genitori gli strumenti utili a costruire e gestire una buona comunicazione con il proprio figlio adolescente, tenendo presente la gestione non sempre facile delle emozioni di entrambi le parti. Il laboratorio ha approfondito il tema della comunicazione, facendo emergere i valori dell’ascolto, della risonanza emotiva e dell’esserci e dedicare del tempo sempre alla relazione con i propri figli.
Il ciclo formativo si è concluso con un momento conviviale molto partecipato, dal quale è emerso l’auspicio di ripetere questa esperienza formativa, che ha permesso di stringere nuove relazioni tra genitori nel difficile compito della crescita e dell’accompagnamento alla vita dei propri figli.
“Questa esperienza nasce dalla positiva collaborazione con i Comuni di Colle Umberto, Fregona e Sarmede, l’Istituto comprensivo di Cappella Maggiore e i servizi specialistici dello IAFC dell’Ulss 2. Da diversi anni lavoriamo insieme per sostenere ragazzi e famiglie – evidenzia la sindaca di Cappella Maggiore, Mariarosa Barazza -, promuovendo momenti di formazione e sensibilizzazione su diverse tematiche, anche attraverso il servizio Operativa di comunità gestito dalla Cooperativa sociale Itaca. Stiamo già lavorando per replicare l’esperienza formativa allargandola anche ad altre municipalità, perché i bisogni educativi dei genitori sono i medesimi e lavorare insieme permette di condividere risorse e generare nuove opportunità”.
(Foto: Cooperativa Itaca)
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