Inaugurati i restauri della chiesa parrocchiale. Il vescovo: “Questa una casa per tutti”

Inaugurati i restauri della chiesa parrocchiale di Cappella Maggiore

Una intensa e partecipata cerimonia ha suggellato ieri, domenica 1° ottobre, gli importanti lavori di restauro alla chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena a Cappella Maggiore, comunità in questi giorni in festa anche per le celebrazioni della Madonna della Rosario.

Prima la benedizione sul sagrato della chiesa, officiata dal vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, affiancato dal parroco di Cappella Maggiore e Anzano don Riccardo Meneghel e, tra gli altri, dal vicario parrocchiale e già parroco don Mario Borga. Poi il taglio del nastro insieme al sindaco Mariarosa Barazza, quindi la preghiera dei vespri all’interno della rinnovata chiesa parrocchiale, che ora splende di nuova luce dopo un anno di lavori.

Pizziolo: “Restauri frutto di una intuizione di fede”

Durante la funzione religiosa il vescovo Pizziolo ha manifestato “la gratitudine al Signore per aver concesso alla comunità parrocchiale di avere tra le sue case questo tempio santo splendente di bellezza”.

“È una casa, una dimora con un significato particolare – ha detto il presule vittoriese -: essa accoglie ciascuno di noi, le famiglie, ma anche gli atei o coloro che professano altre religioni. È una casa aperta a tutti, dove si può incontrare il Signore”.

“Da sempre la comunità cristiana ha avvertito di avere questo dono – ha proseguito Pizziolo -: le porte sono aperte anche a chi non è cristiano, se non altro per ammirare le bellezze che la chiesa contiene. Noi battezzati qui possiamo pregare, ascoltare e incontrare Gesù”.

“I nostri antenati hanno abbellito i luoghi di culto con queste bellezze, di cui gioiamo – ha concluso il vescovo -. Credo che l’idea di restaurare questa chiesa, di ripristinarla nella sua bellezza originaria nasca non solo da un desiderio estetico, ma da una intuizione profonda di fede e devozione”.

L’intervento da oltre un milione di euro

L’edificio sacro è stato messo a nuovo con un intervento che ha riguardato il tetto, le facciate esterne e gli interni e che ha richiesto poco più di un milione di euro. Sorta nel 1494, la chiesa fu consacrata nel 1474 dal vescovo Pietro Lioni; nel tempo ha subìto varie modifiche, e l’ultimo restauro generale risale al 1907.

Il parroco don Meneghel: “Grati per la disponibilità dei parrocchiani”

“Siamo riusciti a coprire quota parte dei costi – ha spiegato il parroco – con l’8 per mille della Chiesa Cattolica, con donazioni ricevute e fondi provenienti dal Bonus Facciate. Per la parte restante abbiamo avuto aperture di credito da parte di Banca Prealpi San Biagio, che ci dimostrato la sua disponibilità anche nella destinazione di un contributo ad hoc alla chiesa: si tratta di aiuti davvero importanti”.

Un iter complesso – iniziato nel 2020 con gli studi progettuali, l’individuazione dei professionisti e tutte le procedure del caso – ma che non ha mai compromesso le attività liturgiche nella parrocchiale.

“In questo anno di cantiere – ha proseguito don Meneghel – siamo riusciti a garantire comunque la fruizione della chiesa: è stata davvero preziosa la disponibilità di molti fedeli, che hanno preso parte a vario titolo alla ristrutturazione della chiesa in vari modi, chi con elargizioni e chi assicurando la propria fattiva presenza”.

“Un ruolo importante è stato assunto anche dal Consiglio Affari economici – ha concluso – che ha avallato la realizzazione del progetto di riportare alla bellezza di un tempo la chiesa, come pure la sua messa in sicurezza di quest’ultima, considerando quanto siano state nefaste le infiltrazioni d’acqua dal tetto in questi anni”.

Al termine del rito in chiesa, i diciottenni della parrocchia hanno portato sulle spalle, come da tradizione, la statua della Madonna del Rosario, e tutta la comunità cristiana si è unita nella processione guidata dal vescovo e accompagnata dal Corpo bandistico.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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