Cavaso torna libera dal Coronavirus: guarito l’unico contagiato, ora si studia il perchè della salubrità della zona

È arrivata ieri la dichiarazione della negativizzazione dell’unico caso di Covid-19 che soltanto qualche settimana fa aveva spezzato l’incolumità del circondario tra Cavaso e Possagno, Monfumo e Castelcucco, tanto raccontata e condivisa anche sui giornali nazionali.

Il paziente è stato dichiarato completamente guarito dal servizio epidemiologico dell’Ulss2, che ha riportato i risultati di un doppio tampone. Ieri sera il sindaco Gino Rugolo l’ha chiamato per farsi raccontare l’esperienza vissuta e congratularsi a nome di tutta la città per lo scampato pericolo.

Nelle prime settimane del contagio, in pieno lockdown e con una continua scoperta di nuovi casi, Cavaso era stata raccontata dai giornali e persino dalle tv nazionale come l’oasi dove il virus non era arrivato.

Nella notizia positiva venivano inclusi Castelcucco, Cavaso, Possagno e Monfumo dove, sempre secondo i “titoloni” dei media nazionali, il virus proprio “non c’era”: la definizione però non teneva conto del numero di tamponi effettuati nei primi mesi della pandemia e si basava semplicemente su una valutazione complessiva del fatto che non c’erano stati ospedalizzazioni o casi sospetti segnalati all’Ulss2.

Con la “caduta” delle roccaforti di Cavaso (vedi articolo) e Castelcucco (vedi articolo), quest’ultima con l’ospedalizzazione e con il ricovero del conosciuto macellaio di paese Andrea (vedi video), la considerazione di questi paesi come oasi covid-free è del tutto sparita dalla circolazione, sebbene i numeri siano rimasti molto bassi nonostante l’incremento del numero di tamponamenti.

Nel caso specifico di Cavaso, oltretutto, il paziente era del tutto asintomatico e sano da qualsiasi tipo di complicazione: gli unici disagi sono stati quelli relativi all’isolamento e alla quarantena, disagi che sono stati alleviati dalla disposizione di un servizio di assistenza sociale.

A Cavaso, dove con i test nelle case di riposo Prealpina e Binotto non è venuto alla luce alcun nuovo caso, vengono tamponati anche tutti i dipendenti degli uffici comunali, risultando tutti negativi: oggi Cavaso torna l’oasi descritta qualche mese fa, ma nessuno ne parla più.

Il sindaco Gino Rugolo, che segue e gestisce la questione, afferma che la sua amministrazione ha avuto un approccio oggettivo e che ha constatato e valutato col tempo la propria posizione rispetto al Covid: “All’inizio era un po’ uno scoop, tutti guardavano i numeri – dichiara la giunta “Cavaso Viva” – la nostra posizione morfologica e la composizione della nostra urbanistica, senza grossi condomini e palazzetti, la posizione vicino al confine con la provincia di Vicenza e qualche altro aspetto ha senz’altro aiutato a mantenere un contesto salubre, ma anche da noi come ovunque gli amici di paese si sono ritrovati per giocare a carte”.

Resta quindi da chiarire, come dichiarato dal governatore Luca Zaia, perché in alcune zone il Covid non abbia proliferato come in altre e se il circondario del Grappa, con Possagno e Monfumo apparentemente illese e Cavaso con un solo caso positivo asintomatico sia da dichiararsi davvero un’oasi oppure no.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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