Inaugurato il primo gioco inclusivo al parco Pra’ de Fero. Rigoli: “Sorridere è la terapia che serve a tutti i bambini”

Poco importa se piove e la gente ha l’ombrello, per Cavaso del Tomba quella di ieri, sabato 16 aprile, è stata una bella giornata, trascorsa all’insegna dell’inclusione e dell’aggregazione: al parco Pra’ de Fero, in località Granigo, è stato inaugurato un gioco inclusivo che consente ai bambini con disabilità di giocare con i loro coetanei, senza differenze.

Si tratta di un castello con una speciale rampa accessibile alle sedie a rotelle e munito di molte altre funzionalità, tra cui attività multisensoriali per ipovedenti e altre patologie invalidanti.


Il sindaco Gino Rugolo ha voluto descriverlo come “un ponte che non c’era tra il mondo della disabilità e gli altri bambini” e, in effetti, tra la sezione dedicata ai bambini normodotati e la rampa multifunzione è presente proprio un attraversamento.

A celebrare il momento c’erano, oltre al vicesindaco Carlo Diomedes, all’assessore comunale Michele Cortesia e ad altri consiglieri, il dottor Roberto Rigoli, direttore del Servizio sociosanitario dell’Ulss2, Paola Roma, presidente del Comitato dei sindaci del Distretto Treviso, il presidente della Castelmonte Onlus Giuseppe Possagnolo, gli onorevoli Ingrid Bisa e Giuseppe Paolin e Claudio Sartor, in rappresentanza della Provincia.

Ospiti speciali anche alcuni bambini con disabilità, che hanno partecipato al taglio del nastro assieme ai genitori. Presente anche la dottoressa Sonia Bortolot, referente per La Nostra Famiglia Onlus di Conegliano che segue proprio un ragazzo di Cavaso.

“L’idea è nata in giunta e subito abbiamo attivato l’azienda che si occupa di costruire questi giochi inclusivi – spiega il vicesindaco Diomedes -. Da oggi finalmente i bambini possono giocare tutti assieme, nella spensieratezza”.

“Quando si è fatto qualcosa per la disabilità, la si è fatta per tutti” ha ripetuto l’assessore Michele Cortesia, riprendendo le parole del ministro Erika Stefani. Una filosofia, quella di venire incontro all’inclusività dei servizi, che Cavaso in passato ha portato avanti attraverso una collaborazione con Cornuda e Valdobbiadene.

“È importante che esista anche la forza economica per portare avanti queste tematiche – è stato ribadito nei vari interventi – collaborare tra comuni ci permette di rispondere a questo aspetto”.

Il dottor Roberto Rigoli è intervenuto con un plauso all’iniziativa e ha sottolineato la necessità odierna di restituire il sorriso ai bambini: “La grande lesione è quella sofferenza che i nostri ragazzi hanno sofferto in questo lungo periodo. C’è bisogno di aggregazione e questo è un esempio di come garantirla a tutti. I ragazzi hanno bisogno di sorridere: questa è la terapia che va fatta in questo momento”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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