La storia della bambina di Fiume che aiutò un soldato tedesco: sabato, con esuli istriani, la presentazione del libro di Cristina Scala

La storia della bambina di fiume che aiutò un soldato tedesco verrà raccontata a Cavaso del Tomba
La storia della bambina di fiume che aiutò un soldato tedesco verrà raccontata a Cavaso del Tomba

Sabato 11 febbraio, in occasione della commemorazione del Giorno del Ricordo, verrà presentato il libro “Cuore di Bambina. A Fiume nell’anno 1947” dell’autrice Cristina Scala all’auditorium della scuola primaria di Cavaso del Tomba, in piazza Pieve.

L’evento, al quale parteciperanno anche alcuni esuli istriani, ha ottenuto il patrocinio del Consiglio Regionale del Veneto ed è stato organizzato dal Comune di Cavaso del Tomba con la collaborazione del Comitato 10 Febbraio.

Con questa proposta l’amministrazione comunale di Cavaso vuole accendere i riflettori sulla strage delle foibe e dell’Esodo Istriano, Fiumano e Dalmata, del quale per anni non si è parlato.

“Abbiamo il dovere di trasmettere, informare e far conoscere quanto successo in quel periodo – commenta l’assessore Michele Cortesia – affinché gli incubi degli esuli possano diradarsi e riappacificarsi le loro anime. Attraverso questo evento, che organizziamo dopo i due anni di assenza a causa della pandemia, vogliamo ricordare quanto scritto dall’esule istriana Giuliana Zelco nel libro ‘Vento di terra perduta. Una storia istriana per portare avanti quello che ha fatto per anni nel nostro territorio parlando di questa tragedia”.

Il libro racconta dell’atto di gentilezza delle ragazze di Fiume verso i soldati tedeschi costretti ai lavori forzati dopo la seconda Guerra mondiale.

A Natale del 2016 – si legge in un commento dell’opera -, durante un viaggio negli Stati Uniti, all’autrice, in contatto con la rete dei fiumani sparsi nel mondo, vengono sottoposte alcune lettere da comprendere e tradurre. I manoscritti, del 1949, sono opera di un soldato tedesco che si trovava prigioniero degli slavi a Fiume, annessa alla Jugoslavia dopo il secondo Conflitto mondiale”.

“Il soldato esprime la sua gratitudine per la solidarietà e la gentilezza incontrate tra i fiumani – conclude -, in particolare con una bambina di 10 anni, Luzia, che lo aiutò, con poche e semplici parole, a superare il brutto periodo di detenzione e di lavori forzati per gli slavi. Dopo quasi 70 anni Cristina Scala è riuscita a mettersi in contatto con i discendenti di quel milite e a creare l’occasione di un viaggio del ricordo nei luoghi di detenzione e di pena”.

Figlia di padre esule da Fiume e di madre profuga dalla Boemia, Scala è nata nel 1972 a Trieste e nel 1978 si è trasferita con la famiglia in Germania, a Offenbach sul Meno, vicino a Francoforte sul Meno.

Specializzata in tecniche turistiche, ha conseguito il diploma di Reisenverkehrskauffrau, corrispondente in Italia a perito turistico.

Per dieci anni ha lavorato in agenzie marittime per crociere internazionali a Francoforte e a Monaco di Baviera.

Nel 2000 è rientrata in Italia, stabilendosi a Portogruaro, dove attualmente è responsabile dell’ufficio commerciale di un’impresa del settore metalmeccanico. 

Il suo primo libro, intitolato “Ricordi fiumani e Ciacolade di Giulio Scala”, è stato premiato nel 2018 con menzione d’onore speciale al Premio letterario “Generale Loris Tanzella” di Verona.

(Foto: web).
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