Un torneo di burraco raccoglie fondi per la ricerca contro la rara neurofibromatosi di tipo 2

Un torneo di burraco raccoglie fondi per la ricerca contro la rara neurofibromatosi di tipo 2
Un torneo di burraco raccoglie fondi per la ricerca contro la rara neurofibromatosi di tipo 2

Il Comune di Cavaso del Tomba ha recentemente patrocinato un evento organizzato dall’associazione NF2 Project APS, l’unica in Italia a occuparsi di due patologie genetiche rare: il 28 febbraio la sala consiliare era gremita di giocatori di burraco, concentratissimi nel tentare di portarsi a casa una vittoria ma soprattutto felici di aiutare un’associazione che si occupa di una malattia ancora priva di cura, poco conosciuta ed estremamente difficile da affrontare.

L’idea è nata da Rosetta Serafin, assidua giocatrice di burraco assieme al marito, che per prima cosa ha pensato proprio a chi, giovanissimo cittadino di Cavaso del Tomba, soffre di questo male. Dovendo organizzare un torneo di burraco nell’area dell’Asolano, dove in effetti esiste un piccolo ma resiliente club, Rosetta ha pensato bene di dare alla competizione un fine benefico, destinandone i proventi a NF2 Project. Il Comune, per l’occasione, ha concesso la sala consiliare e ha provveduto a patrocinare l’evento.

Grazie al passaparola, le iscrizioni sono state oltre settanta: oltre ai club locali, alcuni giocatori provenivano anche da altre regioni. La somma raccolta è stata versata nei giorni scorsi nelle casse dell’associazione che a sua volta utilizzerà il contributo per sensibilizzare sulla necessità di una ricerca medica specifica. In Italia, infatti, non risultano essere in corso studi approfonditi sulla NF2, come invece accade negli Stati Uniti e in Inghilterra.

Anche la famiglia della persona affetta dalla NF2 si è esposta durante l’evento, raccontando quanto significhi la vicinanza della comunità in casi come questo. La rarità di una malattia come questa può anche comportare il fatto di sentirsi particolarmente soli nell’affrontarla.

“Quando l’ho scoperto, per un po’ di tempo, non volevo neanche parlarne – racconta un genitore -. Ancora oggi non lo accetto, certo, però riesco a parlarne e al contempo a percepire quanto la gente ci voglia bene. Come quando si accendono le luci in Comune, a maggio, e d’improvviso ci sentiamo meno soli. È solo un gesto, ma per noi significa tanto”.

(Foto: Comune di Cavaso del Tomba).
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