A Cison in questi giorni non si parla d’altro. A far discutere la gente del borgo è l’ultima opera pubblica dell’era del sindaco Cristina Pin, dal valore di 40mila euro. Uno spazio ideato dallo Studio Andreani con delle strutture in ferro pensate per creare un percorso da cui poter ammirare due sculture dell’artista trevigiano Simon Benetton. Quando sono state tolte le transenne sono partite le critiche dei residenti, ai quali l’opera non è proprio piaciuta. Per una corretta informazione, riceviamo e pubblichiamo una nota di precisazione dello Studio Andreani, utile anche per capire il significato dell’opera.
“Nessun sipario è stato ancora alzato sul cantiere di piazzetta Brandolini a Cison di Valmarino. È terminato solo il primo stralcio di lavori. Presumibilmente le critiche, premature, mosse da alcuni cittadini sono conseguenti ad una non adeguata informazione sul progetto. Premesso che il gusto estetico è soggettivo, comprendiamo che la scelta progettuale possa non incontrare il parere positivo di tutti i cittadini. Non è corretto invece dire che l’opera non è contestualizzata.
Abbiamo scelto il ferro come materiale nobile per le quinte, cioè gli sfondi che servono a valorizzare le opere e a focalizzare lo sguardo proprio su di esse, perché congruo alla materia utilizzata dall’autore. Inoltre le quinte metalliche servono anche come fogli per raccontare la vita dell’artista (secondo stralcio dei lavori). L’allestimento è stato disposto in modo da essere visibile dalle vie principali. Le dimensioni delle lastre sono adeguate alle proporzioni delle opere e agli spazi necessari per i testi che verranno inseriti. Inoltre le opere saranno ulteriormente valorizzate da un’illuminazione specifica anche che darà la direzionalità del percorso. Occorre inoltre ricordare che il progetto voluto dalla giunta comunale ha ottenuto le dovute autorizzazioni paesaggistica ed artistica della Soprintendenza e dagli enti preposti.
Il progetto è stato pensato e realizzato con l’obiettivo di riqualificare la piazza mediante la collocazione di opere d’arte. Il Comune ha scelto due opere dell’artista trevigiano di fama internazionale Simon Benetton, già legato al paese grazie alle opere realizzate per il Bosco delle Penne Mozze.
“Abbiamo avuto l’onore e l’onere di operare in un contesto ambientale straordinario – affermano Andrea Impiombato Andreani, titolare dello studio di progettazione, e l’architetto Edoardo Bit – misurandoci al contempo con un artista trevigiano fra i più importanti dell’ultimo secolo. Una sfida dunque, con una doppia valenza paesaggistica e artistica, in quanto, fin da subito, ci siamo posti come obiettivo primario il rispetto e la valorizzazione sia del contesto ambientale che dell’arte del Maestro”. Per raggiungere tale obiettivo, abbiamo escluso il posizionamento delle opere su basamenti o piedistalli in quanto avrebbero subìto elementi esterni di disturbo, edilizio ed umano. Inoltre l’illuminazione sarebbe stata scarsamente controllabile. Si è scelta dunque l’ottimizzazione scenografica mediante l’inserimento di “quinte sceniche”, ovvero le lastre che fanno da sfondo e sviluppano i concetti di “passaggio” e “passeggio”: il primo perché dalle vie principali, la quinta di sfondo direziona lo sguardo verso l’opera; il secondo perché è stato creato un percorso pedonale con visuale ravvicinata attraverso le due opere. Sulle lastre saranno inoltre inseriti dei testi, quali i titoli delle opere, la biografia dell’artista e due sue poesie. Quanto alla presunta pericolosità delle lastre, definite “spigolose e surriscaldabili”, si precisa che l’acciaio è un materiale comunemente utilizzato e trattato in modo da non recare pericolosità alle persone”.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it