Dal Giappone a Cison di Valmarino dopo 50 anni: i ricordi della scuola di lingue internazionale degli anni Settanta

Si sono incontrati nuovamente dopo 50 anni: è la storia di Giorgio Zava, titolare del centralissimo Caffé Roma di Cison di Valmarino, il quale ha potuto incontrare nuovamente Masataka Shimojo, originario di Tokyo, incontrato nel corso degli anni giovanili.

Erano i primi anni Settanta e Castelbrando era ancora sede di un seminario gestito da monaci salesiani.

Ogni estate, in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano, la fortezza diveniva la sede di un corso di italiano per stranieri, che accoglieva per circa due mesi studenti provenienti da tutto il mondo, dal Canada fino al Sudafrica. Appuntamento che aveva visto tra i suoi insegnanti anche Roberto Vecchioni.

“Mi ricordo quando noi ragazzini avevamo l’abitudine di girare per tutte le stanze del castello – ricorda Giorgio Zava – e un giorno abbiamo incontrato il direttore di questo corso estivo: in quell’occasione ci siamo offerti di fare da aggregatori nel gruppo di studenti stranieri, che allora superava il centinaio”.

“Ho dei ricordi bellissimi di quei periodi e per diversi anni abbiamo mantenuto i contatti con questi ragazzi. Ancora conservo una pila di lettere. – narra Zava senza nascondere la gioia per quei ricordi – Lo scorso autunno, durante un tardo pomeriggio si è presentato un giapponese nel mio caffé: lì per lì non l’avevo riconosciuto, ma quando l’uomo, grazie anche all’aiuto linguistico di un suo amico trevigiano, Mike Torresan, mi ha parlato di questo corso estivo, ho capito subito”.

Il giapponese aveva con sé delle foto e abbiamo subito condiviso dei ricordi: sono rimasto davvero sorpreso di questo incontro avvenuto dopo 50 anni. – aggiunge Giorgio Zava – Ricordo ancora le serate trascorse in gruppo e le nuotate al lago di Revine. Appena ha iniziato a parlarmi, subito mi si sono calati di fronte agli occhi questi episodi”.

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Episodi narrati anche da Gildo Salton, ex sindaco di Cison di Valmarino, il quale ha lavorato proprio in quella scuola di italiano per stranieri. “Si trattava di un Erasmus ante litteram – ha spiegato l’ex primo cittadino – che accoglieva circa 180 studenti, provenienti da tutte le nazioni del mondo”.

“All’epoca ero uno studente – ha proseguito Salton – e don Carlo Zanon mi aveva chiesto di lavorare nella scuola, dove ho fatto prima il cameriere e poi il receptionist, in quanto conoscevo un po’ l’inglese. Successivamente mi sono occupato dell’organizzazione del tempo libero ed è stato un vero divertimento”.

“Si era creato un bel rapporto tra gli studenti e le persone del posto, mentre era presente anche Roberto Vecchioni: all’epoca non era ancora famoso e insegnava. – ha aggiunto Gildo Salton – C’erano tanti bei personaggi a quel corso proposto per quattro anni: è stato direttore della scuola internazionale anche don Pietro Nonis, poi divenuto vescovo di Vicenza. Era bellissimo il clima di amicizia creatosi ed è stato un periodo davvero indimenticabile, poi interrotto a causa di sovrapposizioni creatisi tra la scuola e degli impegni sorti per alcuni studenti stranieri”.

“Mi ricordo ancora gli spagnoli che ballavano il flamenco e una cantante lirica giapponese, di cui tutti si lamentavano perché iniziava a fare i suoi gorgheggi a partire dalle sei di mattina”, ha ricordato Gildo Salton.

Un patrimonio di ricordi inestimabile, simbolo di quanto il Comune di Cison di Valmarino sia sempre stato riconosciuto come un territorio su cui investire dal punto di vista culturale: un fatto che ha permesso a degli amici, di continenti diversi, di potersi incontrare nuovamente dopo ben 50 anni.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Caffè Roma Cison).
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