Scherzoso, amante dell’Italia e del Veneto ma anche – ovviamente– attento a quello che succede nel suo paese natale. Sul palco di “Una Collina di Libri” da voce letteraria di spicco d’Israele (e del mondo) Eshkol Nevo non entra quasi mai nel merito della guerra che sta interessando il suo paese, ma preferisce piuttosto spiegare come i racconti possano aiutare, quasi come una terapia, le persone coinvolte nel conflitto in corso.
Nei suoi racconti che compongono la sua ultima pubblicazione, “Legami” (edito da Feltrinelli Gramma) Nevo, già autore di numerosi bestseller, offre uno sguardo avvincente attorno alle infinite forme del desiderio notando lui stesso come “la letteratura sia la cosa migliore che possa offrire al mondo – spiega Nevo – grazie alla sua empatia si riesce a spiegare cosa si sta provando e il momento che sta attraversando una persona.
Nonostante quello che sta avvenendo nel mio paese, ma anche nel resto del mondo, credo che la cosa più importante sia comunque restare umani. Come israeliano questo è uno dei momenti più difficili della mia vita ma anche uno dei più significativi”.
La situazione di Israele sta offrendo a Nevo la “propria missione” ovvero quella di “offrire parole e storie alle persone che in questo momento ne hanno bisogno”. Ma l’autore, che al momento dell’attacco ad Israele si trovava in Italia, racconta di aver trovato i suoi amici e le persone a lui care affette da stress post traumatico e di come Legami, e tutti i racconti in generale, possano avere anche un ruolo “terapeutico” per la gente.
Quasi duecento le persone che hanno partecipato alla chiacchierata Al Teatro Magno di Castelbrando tra Eshkol Nevo e Francesco Chiamulera, nella prima tappa di Una Collina di Libri, la rassegna organizzata dall’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, con il patrocinio della Regione del Veneto che replica anche quest’anno dopo il grande successo della prima edizione.
La serie di racconti di Nevo è un vero e proprio viaggio a puntate tra il dolore e la rigenerazione e non a caso, il libro, inizia con gli ultimi momenti condivisi da un figlio e un padre in punto di morte, pochi giorni per dirsi addio, ma solo dopo aver cantato insieme ‘Hungry Heart’ al concerto di Bruce Springsteen “per una serie di esilaranti coincidenze sono riuscito ad assistere a un suo concerto solo dopo aver scritto il racconto, e non ho cambiato nulla” spiega Nevo.
“Quest’anno vogliamo stupire con autori internazionale e nazionali, ma molto vicini ai giovani – spiega Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene – penso in particolare a Cecilia Sala, autrice molto interessante sia per la sua carriera che per la vita che ha condotto in giro per il mondo”.
Quella di Nevo è stata la sua seconda presentazione della sua ultima opera in Italia: “devo dire che quelle iniziali sono sempre le più interessanti -conclude – perché tutte le domande e le mie risposte sono nuove. Comincio a capire anche l’impatto che ha questo libro nel mondo. Non vedo l’ora di svegliarmi domani mattina, andare a fare una bella passeggiata e godermi il panorama”.
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