Addio a Maurizio Costanzo, storico volto del giornalismo. A Conegliano fu tra gli ospiti di “AntennaCinema”, a Oderzo la prima puntata a cielo aperto del suo Show

Maurizio Costanzo
Maurizio Costanzo

Il mondo del giornalismo e della televisione italiana piangono uno dei suoi volti più rappresentativi: a Roma è morto oggi Maurizio Costanzo: aveva 84 anni.

Giornalista, conduttore e autore di programmi per radio e tv, sceneggiatore, sposato con la conduttrice Maria De Filippi dal 1995, era noto specialmente per il suo salotto televisivo “Maurizio Costanzo show”, una delle colonne portanti del palinsesto di Mediaset, in onda dal 1982 e registrato all’interno del Teatro Parioli di Roma, di cui lo stesso Costanzo fu direttore artistico dal 1988 al 2011.

Un salotto della tv dove sono passati i nomi più prestigiosi della politica, della cultura, dello sport e del mondo dello spettacolo.

Nato il 28 agosto 1938, Costanzo iniziò giovanissimo la propria carriera di giornalista, a soli 18 anni sulle pagine del quotidiano romano “Paese Sera”, dopo il diploma in ragioneria.

A 22 anni collaborò con il settimanale “Tv Sorrisi e Canzoni”, firmando un’intervista al grande Totò, per poi diventare caporedattore della redazione romana di “Grazia”.

Fu co-ideatore del personaggio Fracchia, impersonato da Paolo Villaggio, attore e comico scoperto dallo stesso Costanzo nel 1967.

A metà degli anni settanta divenne ideatore e conduttore di svariati spettacoli televisivi, sul modello del talk-show, divenuto suo vero e proprio marchio di fabbrica e nel quale si distinse per la sua particolare tecnica di intervistatore, caratterizzata da un costante filo di ironia.

Costanzo firmò anche il programma “Buona domenica”, in onda sempre su Canale 5, condotto a fasi alterne tra gli anni ottanta e novanta e, successivamente, in pianta stabile dal 1996 al 2006.

Tra le varie cose, il giornalista fu direttore artistico del Teatro Ciak di Milano dal 1997 al 1999, direttore di Canale 5 e presidente di Mediatrade, società del gruppo Mediaset che si occupa di fiction televisive.

Ha firmato scritti e rubriche su periodici e giornali di vario tipo, tra cui il Corriere della Sera, Il Mattino, La Stampa, Epoca, Il Messaggero, Gente e Panorama: un impegno a servizio della comunicazione che, nel 2009, gli valse la laurea magistrale honoris causa in “Giornalismo, editoria e multimedialità” all’Università Iulm di Milano.

Sempre in ambito universitario, dal 1995 al 2009 insegnò Teoria e tecnica del linguaggio radiotelevisivo all’Università La Sapienza di Roma. Fu anche paroliere: è lui, infatti, uno degli autori del testo di “Se telefonando”, brano portato al successo da Mina e poi reinterpretato da diversi artisti.

Fu giornalista impegnato nella lotta alla mafia, ospitando più volte al Costanzo Show il giudice Giovanni Falcone, di cui fu amico. Un impegno che non passò inosservato a Cosa Nostra, che il 14 maggio 1993 mise in piedi un attentato a suo danno: una Fiat Uno piena di 90 chilogrammi di tritolo venne fatta esplodere a Roma, in via Ruggero Fauro, vicino al Parioli. Il giornalista, di ritorno dalla registrazione di una puntata del Maurizio Costanzo Show assieme a Maria De Filippi (seguito da un’auto con a bordo le sue guardie del corpo), riuscì a scampare all’attentato.

Il nome di Maurizio Costanzo è stato protagonista anche in alcuni appuntamenti organizzati nell’Alta Marca trevigiana: il noto giornalista fu tra gli ospiti della rassegna “Antennacinema“, una vera e propria vetrina dedicata ai linguaggi televisivi e della comunicazione, ospitata nella città di Conegliano. Memorabile la serata al Teatro Accademia in cui, insieme a Michele Santoro, comparve anzitempo sul palco per applaudire l’ingresso a sorpresa, nel teatro, del grande Michelangelo Antonioni.

A Oderzo invece, nel 1997, l’amministrazione dell’allora sindaco Giuseppe Covre ospitò in piazza la prima puntata del Maurizio Costanzo Show registrata fuori dal Parioli.

Sono numerosi i messaggi di cordoglio da parte del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica nazionale, che lo ricordano come “un grande del giornalismo e della televisione”.

In Veneto il governatore Luca Zaia si è pronunciato su questa perdita: “Se ne va un’icona della televisione italiana, di cui è stato un grande innovatore. Sarà ricordato per le sue trasmissioni che hanno sempre offerto ai telespettatori qualcosa di nuovo, con ambienti e modalità di conduzione che non avevano ancora conosciuto – ha detto -. Il Costanzo Show, la sua grande creatura, è stata una trasmissione originalissima, la cui carica innovativa non si è esaurita col passare degli anni. Le registrazioni delle puntate sono già oggi una preziosa testimonianza sociologica: resteranno il riferimento per conoscere approfonditamente personaggi e storie di interi decenni”.

“Esprimo il mio dolore per la morte di Costanzo – ha continuato Zaia – un personaggio che ho avuto la fortuna di conoscere. L’ho sentito non più tardi di qualche mese fa, per un’intervista di presentazione del mio libro. Avevo avuto altri incontri in precedenza e la prima volta che l’ho conosciuto è stato proprio al Costanzo Show. È stata per me un’esperienza unica. Se ne va un protagonista del giornalismo e della televisione. Esprimo la mia vicinanza ai familiari tutti, ai colleghi e a coloro che gli hanno voluto bene: a lui invio un pensiero”.

(Foto: Wikipedia).
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