Ascom Confcommercio Treviso, bis alla presidenza per Federico Capraro: “Ci sono molte più opportunità di quel che pensiamo”

Il lavoro non gli mancherà di certo: ma, con il periodo più duro della pandemia auspicabilmente alle spalle, e con il countdown per le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 pronto a partire (mancano poco più di mille giorni alla cerimonia inaugurale), l’ottimismo non può mancare.

Per Federico Capraro, albergatore coneglianese di 47 anni, componente l’Associazione per il patrimonio delle Colline Unesco, è di fatto già iniziato, nei giorni scorsi, il secondo mandato consecutivo alla presidenza di Ascom Confcommercio Treviso. Qdpnews.it lo ha incontrato per sfogliare insieme la sua “agenda di lavoro”.

Federico Capraro, il suo primo mandato da presidente è stato in buona parte contrassegnato dall’emergenza Covid. Quali gli impegni e le sfide che caratterizzeranno il secondo?

“Veniamo da un periodo complicatissimo per commercio, turismo e servizi in ragione del Covid, ma abbiamo grandissime prospettive. Il turismo sarà un grande traino per il nostro territorio e la nostra provincia: siamo pronti perché ci sono tante opportunità come i grandi eventi (Olimpiadi 2026), il territorio patrimonio Unesco, la Grande Treviso. Ci siamo”.

Ai nostri microfoni Federico Capraro, presidente bis di Ascom Confcommercio Treviso – Video di Monica Ghizzo

I Giochi invernali 2026 sono territorialmente vicini, ma non vicinissimi, alla Marca: quali benefìci potranno apportare all’economia trevigiana?

“Siamo sulla strada per le Olimpiadi, sulla Milano – Cortina, e siamo l’ultimo punto prima delle montagne che possono ospitare, ma non potranno ospitare tutti. L'”Hub”, il punto di arrivo, è sicuramente la provincia di Treviso. Non dobbiamo pensare che i Giochi di Cortina si limitino a Cortina: saranno i Giochi di tutto il nostro territorio e su questo dobbiamo pensare in grande”.

Quasi quattro anni fa le Colline del Prosecco superiore entrarono tra i patrimoni dell’Unesco: cosa ha portato questo riconoscimento al territorio, e cosa porterà?

“I riflettori sono stati puntati sul nostro territorio: c’è grande attenzione e questo richiede grande responsabilità nella gestione di un territorio del genere. Questo fa anche sì che chi viene da noi non viene più solo perché siamo vicini a Venezia e a Cortina, ed è un elemento in più, ma vengono per ciò che noi proponiamo. La nostra prospettiva consiste nel fare scoprire il territorio come noi lo viviamo”.

Un tema “evergreen” è quello dei sostegni alle imprese: qual è la situazione?

“Le imprese al dettaglio di commercio, turismo e servizi sono mediamente piccole imprese che si sono sempre arrangiate a stare sul mercato. Oggi però le condizioni del lavoro, del fisco, della burocrazia, dello sviluppo e delle tendenze le mettono in difficoltà, però abbiamo capito che non sono solo attività commerciali ma hanno anche una funzione sociale. Il sostegno che si chiede va in questo senso, soprattutto per quelle di tradizione che danno un’identità territoriale a un centro”.

Nell’epoca dei grandi centri commerciali costruiti ex novo, c’è chi continua a sostenere con forza che i cuori delle città siano “centri commerciali naturali”: è davvero – e ancora – così?

“Bisogna riportare la quotidianità nei centri storici, la vita di tutti i giorni, perché sono da visitare, perché sono bellissimi, attraggono i turisti. Ma il bello di questi centri è che vivono dei loro cittadini: ecco perché devono “vivere” il lunedì mattina, il martedì pomeriggio eccetera, oltre che il sabato e la domenica”.

Da presidente rieletto, quale messaggio manda agli associati di Ascom Confcommercio Treviso?

“Ci sono molte più sfide e opportunità di quello che pensiamo. Siamo portati a guardare le difficoltà, ma credo che si debba dare grande prospettiva e soprattutto riuscire a guardare oltre, e oltre ci sono grandi opportunità”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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