Ascom svela lo stato del commercio durante le festività natalizie: “Dati negativi”

Presentati i risultati del sondaggio sul commercio durante la Magia del Natale

Sono trascorsi quasi due mesi dal termine della manifestazione la Magia del Natale a Conegliano, ma in città sono in corso delle riflessioni su quello che è stato l’andamento della manifestazione e, soprattutto, sulla ricaduta dell’iniziativa sul commercio.

A promuovere tali considerazioni è stato Ascom Confcommercio di Conegliano, in collaborazione con Confesercenti, associazioni di categoria che hanno ascoltato tramite un sondaggio anonimo il parere di 81 attività, appartenenti a vari settori merceologici differenti e situati nelle 14 vie strategiche del centro storico, oltre alle realtà del mercato.

“Siamo disponibili a un confronto, per poterli analizzare assieme”, è la premessa fatta da Gigino Longo, responsabile di Ascom Conegliano.

Un quadro, quello emerso dal sondaggio, negativo e che, a giudicare dai dati forniti, fotografa una certa scontentezza da parte dei commercianti per come sono andate le cose.

Entrando nel dettaglio dei numeri, per il 54,4% degli intervistati il cambiamento della viabilità del centro (con la relativa segnaletica) avrebbe creato un allontanamento della clientela dal centro stesso. Per il 58% avrebbe influito negativamente anche la chiusura di via Mazzini e corso Vittorio Emanuele II, mentre il 54,3% ha ritenuto che il villaggio natalizio non abbia favorito gli acquisti.

Per il 69% delle aziende l’assetto della manifestazione avrebbe creato difficoltà ai clienti nel raggiungere le imprese, mentre per il 68% la difficoltà si sarebbe verificata anche nel trovare un parcheggio.

In termini di fatturato, il 54% delle aziende (di tutti i settori) ha lamentato un calo delle vendite in quel periodo. Entrando ancor di più nello specifico, il calo di fatturato è stato segnalato dal 66% delle imprese del settore alimentare e dal 57% delle realtà del commercio al dettaglio.

“La manifestazione è stata di effetto per l’impatto, ma si è rivelata negativa per le imprese, che noi rappresentiamo – ha osservato Longo – Con questo sondaggio non vogliamo fare polemica, ma ci deve essere un certo equilibrio tra le parti”.

Secondo Ascom Confcommercio, quindi, stando sulla base dei dati raccolti, le persone giunte a Conegliano per la Magia del Natale non si sono trasformate in clientele.

“Si parla delle 40 mila persone che sono arrivate in città con la Magia del Natale: non sono venute a spendere nei negozi, sono venute nelle casette, che sono una soluzione commerciale temporanea – le parole di Maurizio Gibin, presidente di Ascom Conegliano – Ci teniamo a chiarire che si tratta di un sondaggio trasparente e non monopolizzato. I dati sono messi a disposizione per mettere in atto un rapporto di condivisione, che purtroppo finora non c’è stato: abbiamo chiesto degli incontri e non siamo stati ascoltati. C’è una volontà di divisione, per togliere il ruolo di intermediazione alle associazioni”.

“Abbiamo una città spenta, con tanti negozi chiusi – ha aggiunto, ribadendo quanto il commercio sia in difficoltà – Sono stati percepiti 250 mila euro nel 2008, la stessa cosa è accaduta nel 2019 (soldi incassati nel 2023) con i bandi per il distretto del commercio, ai quali abbiamo partecipato attivamente: uno sull’analisi della mappatura dei negozi sfitti a Conegliano e l’altro sul ‘customer journey’, ovvero quello che l’utente vorrebbe fosse la città di Conegliano. Sono soldi andati nelle casse del Comune e nemmeno un centesimo è stato riversato sulle nostre attività e sul commercio: credo sia un errore madornale”.

In buona sostanza, Gibin ha affermato che vengono organizzati degli “eventi per divertire”, mentre ci dovrebbe essere un “abbinamento tra il divertimento e l’aspetto commerciale”.

“Vogliamo ricostruire il commercio e questi dati servono a far riflettere, perché in futuro non vengano ripetuti gli stessi errori – ha aggiunto – Non sappiamo nulla della prossima edizione del Natale: a prescindere da dove verrà fatto, noi vorremmo partecipare ed essere parte attiva. La città deve essere fruibile a 360 gradi: ci sono attività che hanno investito tanti soldi e dobbiamo rispettare queste persone. Conegliano non è fatta da bottegai, ma da imprenditori che credono ancora che sia una zona valida. Se in futuro non sarà più così, sarà solo colpa di un’amministrazione sorda e cieca: non possiamo costringere nessuno, ma il Comune si deve prendere le proprie responsabilità”.

Gibin ha quindi lamentato una mancanza di sintonia con il Comune, il quale non avrebbe inviato alle associazioni di categoria l’invito ai workshop sul commercio in partenza dai primi di marzo all’ex convento di San Francesco. Stessa cosa per un presunto incontro che si sarebbe svolto in Comune lo scorso giovedì 15 febbraio, nel primo pomeriggio, con gli ambulanti per parlare di un villaggio estivo.

“Nessuno di noi, dell’associazione di categoria, è stato chiamato. Stessa cosa anche per i workshop sul commercio, l’invito è arrivato direttamente ai commercianti, mentre è stata saltata l’associazione di categoria come organo di rappresentanza – ha rimarcato – Vogliamo un equilibrio e rispetto delle parti: non bisogna pensare solo alle opere pubbliche, ma anche all’economia fatta dagli imprenditori del luogo”.

Interpellata sulla questione, l’assessore alle Manifestazioni e Turismo, Claudia Brugioni, ha replicato su alcuni punti emersi.

“Non è vero che per i workshop sul commercio non sono stati invitati: c’è stata una condivisione con loro e su vari fronti. Abbiamo coinvolto tutti – ha dichiarato – Io credo che in città non ci debbano essere polemiche sterili: il Comune sta lavorando e ha bisogno di altro”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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