La chiusura del Centro diurno per anziani di Conegliano è al centro del dibattito politico: il consigliere di opposizione Maurizio Tondato (capogruppo della Lega) ha infatti annunciato che il suo gruppo consiliare presenterà un’interpellanza sul tema, considerato che il servizio è chiuso da quattro anni, ovvero dall’epoca della pandemia.
Il Centro diurno sorge in via Carpenè, in villa Caballini di Sassoferrato, edificio in passato donato dall’omonima famiglia a Casa Fenzi, struttura per anziani in viale Spellanzon.
Lì, oltre a essere un punto di ritrovo per gli anziani, una volta alla settimana veniva offerta la possibilità di misurare la pressione e la glicemia, grazie alla disponibilità di alcuni ex infermieri. Questi dati venivano poi inseriti all’interno di un registro, tale da descrivere la storia clinica dell’anziano, utile per il medico di base.
Proprio la scorsa estate l’edificio era entrato al centro dell’interesse pubblico, considerato che era stata aperta una manifestazione di interesse, per cercare una realtà che si occupasse della sua gestione. Nel frattempo, lo stabile era entrato tra le proprietà comunali.
“Per i primi due anni c’era stata la prescrizione della sua chiusura da parte del Ministero della Salute, per motivi sanitari, dovuti alla pandemia – ha chiarito Tondato – A distanza di quattro anni, però, il Centro diurno è ancora chiuso: tutto ciò costituisce un disservizio, con il rischio che venga meno un bacino di utenza”.
“Il Centro era attivo da 30 anni e si era creato un bel gruppo di anziani: un gruppo di discussione e che condivideva il tempo con giochi ricreativi. Venivano inoltre organizzati i soggiorni climatici – ha spiegato – Già nel 2022 era stata presentata un’interpellanza. Si erano rivelati necessari dei lavori di manutenzione, a seguito di sopralluoghi: se tutto questo fosse stato fatto durante la chiusura forzata, il centro avrebbe già potuto essere attivato”.
“Sarà presentata, da parte nostra, un’ulteriore interpellanza, essendo passato parecchio tempo da quando questa attività socio-ricreativa non è più operativa – ha aggiunto – Non sarà semplice ripartire ora e il rischio è quello di perdere tutti gli utenti: è un peccato, perché stiamo parlando di persone anziane e il rischio è quello di dissipare un patrimonio sociale di oltre 30 anni”.
Interpellato sulla questione, il sindaco della città, Fabio Chies, ha riferito che si dovranno attendere ancora alcune settimane.
“Sono stati necessari dei lavori, poi è stato fatto un bando per l’assegnazione e, attualmente, si sta occupando della questione l’Ufficio Contratti – ha spiegato – Si tratta di attendere alcune settimane: l’iter burocratico è per noi concluso”.
“Per quanto riguarda le tempistiche, l’importante è aprire: siamo fiduciosi”, ha concluso il primo cittadino.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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