“La magistratura indaghi su ciò che sta accadendo a Casa Fenzi”, dove il coronavirus è entrato in maniera prepotente. La richiesta è contenuta nell’esposto che Vittorio Zanette, presidente del Comitato dei familiari della casa di riposo, ha formalizzato lunedì nella stazione dei Carabinieri di viale Spellanzon, che dista dalla Fenzi poche decine di metri.
La residenza sanitaria è una delle più colpite tra quelle dell’intera Marca dal Covid-19, che è riuscito a incunearsi come testimoniano i numeri accertati dall’Ulss2: test e tamponi hanno fatto emergere la positività “per 100 ospiti su 184 e per 36 operatori su 100”.
I dati ufficiali evidenziavano, a sabato scorso, 7 decessi di pazienti con Covid. Domenica sera si è spento all’età di 80 anni per le conseguenze dell’infezione da coronavirus, che si è unita a numerose patologie pregresse, anche l’ospite Bruno Zanette, padre di Vittorio.
Quest’ultimo lunedì ha depositato l’esposto al quale stava lavorando da giorni. “Voglio segnalare in primis il notevole ritardo nell’effettuare i tamponi a tutti gli ospiti presenti il che, se fatto per tempo, avrebbe permesso di potere isolare tempestivamente gli eventuali soggetti positivi dai negativi” si legge nell’esposto, secondo il quale i familiari non sono stati “adeguatamente informati sulla reale situazione verificatasi all’interno dell’istituto”.
La presunta difficoltà di comunicazione tra l’interno e l’esterno della struttura (le visite sono state sospese per combattere il contagio) emerge più volte nell’esposto, che chiede alla magistratura di intervenire “al fine di appurare ciò che effettivamente sta accadendo in Casa Fenzi, nonché agire nei confronti di tutti coloro che dovessero essere ritenuti responsabili di qualsivoglia reato che l’Autorità giudiziaria vorrà ravvisare”.
La parola passa ora alla Procura di Treviso, che potrebbe aprire un fascicolo di indagine.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it