Denominazione Docg, nel 2021 il valore supera il volume: il “nuovo ruolo” del Conegliano Valdobbiadene presentato oggi al Vinitaly

“Valore” come parola chiave alla conferenza di questa mattina nello stand della Regione Veneto al Vinitaly di Verona, dove il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG ha presentato un rapporto che sottolinea come la crescita nel valore, pari a diciotto punti percentuali, superi la crescita in volume (13,7%): un indicatore questo che, secondo i relatori intervenuti alla conferenza, segna una svolta per il ruolo del prodotto nel mercato e un aumento di consapevolezza dei produttori rispetto al valore delle Colline e dei loro frutti. Curato dal professor Eugenio Pomarici del Cirve (Centro per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia), il rapporto economico ha messo in luce i risultati della denominazione nel 2021 con 104,7 milioni di bottiglie e 621,4 milioni di euro.

“C’è stata una crescita in volume ma soprattutto in valore, – spiega la presidente Elvira Bortolomiol Questi dati ci fanno capire che la denominazione ha lavorato duramente negli aspetti della sostenibilità e verso l’identificazione di una viticoltura eroica. In più, il riconoscimento delle colline Unesco è stato confermato come valore intrinseco all’interno della bottiglia. La resilienza di tutti coloro che lavorano nel nostro territorio è stata esemplare: la denominazione è stata capace di mostrarsi versatile, scegliendo nuovi canali di distribuzione. L’e-commerce, che prima della pandemia era poco sfruttato, oggi invece mostra una crescita del 50%”.

“Si respira un’aria nuova nel territorio – commenta il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, – Siamo riusciti a mettere insieme un sistema in cui la fusione prodotto-territorio ha ottenuto la sua sublimazione”. Zaia ha anche commentato il tema del Prosek, anticipando la necessità di “un cambio di strategia”: “Il Prosecco è tutelato con un mio decreto accettato dall’Europa dal 2009, quindi è ad uso esclusivo. Se non mollano bisogna denunciarli, perché stanno usando un nome non loro”.

Sulla sostenibilità l’intervento del direttore del Consorzio di Tutela Diego Tomasi: “Dal momento che non possiamo pensare di aumentare il numero delle bottiglie, dobbiamo dare sempre più valore alla nostra produzione. Siamo sempre andati in questa direzione, ora è il momento di tesorizzare queste attività. Il primo valore a venire riconfermato è stata la sostenibilità a cui abbiamo cercato anche di dare un contenuto in termini di ettari certificati del 33% ad oggi, che alla fine dell’anno saranno già il 40%. Oltretutto 72 nuove aziende hanno chiesto di poter certificare totalmente la loro produzione. Come secondo punto, quello di cercare di far rispettare il protocollo di produzione: ora è rispettato al 99% ma vogliamo essere sicuri che sia rispettato da tutti. Mi riferisco anche al divieto di utilizzo del glifosate. Poi bisognerà eliminare anche l’azoto chimico dai nostri vigneti, le plastiche e infine capire se le nuove varietà esistenti di glera possano adattarsi al nostro ambiente o meno”.

“Direi che dal bilancio di oggi emerge un territorio sempre più in crescita, non solo per il numero di turisti ma anche per la qualità del vivere le nostre colline – commenta il vice presidente dell’Associazione delle Colline Unesco, Vincenzo Sacchet – Il merito va ai nostri produttori che si stanno dedicando a far crescere il valore del prodotto ma anche quello del nostro territorio”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati