Il caso del malfunzionamento di una stufetta elettrica, che ha provocato l’incendio di un’abitazione in via Manin a Conegliano, con l’evacuazione di 10 persone, è stata l’occasione per l’assessore ai Servizi sociali Gaia Maschio di spiegare le procedure disponibili in questi casi: l’attivazione di un pronto soccorso sociale.
“Questa procedura è stata introdotta pochi mesi fa e si tratta di un vero e proprio progetto di intervento sociale, che coinvolge 28 Comuni, con Conegliano capofila – ha affermato -. In caso di emergenza o necessità, come quello verificatosi la scorsa notte, si indaga in primis se, nella rete familiare o amicale delle persone coinvolte, c’è la disponibilità di ricevere ospitalità”.
“Nel caso non dovesse esserci, si attiva questo pronto soccorso sociale, che offre alle persone coinvolte, nei primi cinque giorni, un alloggio all’interno di una delle strutture alberghiere del territorio, convenzionate con il progetto – ha chiarito Maschio -. Il costo di questi primi cinque giorni è a carico dell’ambito territoriale del progetto, che riunisce 28 Comuni (indicato con la sigla VEN-07)”.
Una volta trascorsi questi primi cinque giorni, il Comune di residenza delle persone evacuate, in questo caso Conegliano, attiva ulteriori progettualità in supporto.
“Viene vagliata la situazione e quella che è la volontà delle persone: si tratta di un progetto individuale, attivo sia nei giorni feriali che in quelli festivi – ha spiegato l’assessore -. Nei giorni feriali è l’assistente sociale a prendere in carico la questione, mentre in quelli festivi, quando gli uffici sono chiusi, anche grazie all’aiuto delle Forze dell’Ordine viene contattato il numero dedicato al progetto”.
“Spetta alla rete di supporto sociale, quindi alle istituzioni, far partire il tutto, e non al privato – ha concluso Maschio -. Si tratta di un progetto che, prima, non c’era e può davvero essere un aiuto in casi di emergenza e di incendi di abitazione”.
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
#Qdpnews.it
