“Flavescenza dorata, quanto è stato fatto e quanto ancora da fare” è il titolo del convegno che si è svolto all’auditorium Banca Prealpi SanBiagio di Tarzo e al quale hanno partecipato quasi 400 persone.
Durante la serata sono stati presentati i risultati degli studi e delle attività compiute nel corso dell’anno dai tecnici del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg e dai professionisti incaricati e che ha visto anche la partecipazione di Banca Prealpi SanBiagio che oltre a finanziare gli studi è stata parte attiva del progetto grazie alla presenza all’interno del credito cooperativo dell’ufficio agricoltura.
“Abbiamo ricordato la storia della flavescenza dorata partendo dal suo arrivo nel 1980 per arrivare poi al nostro periodo e alla problematica vera e propria – spiega il direttore del consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg Diego Tomasi -; abbiamo spiegato come il consorzio nel corso di quest’anno abbia cercato di farsi portavoce delle richieste dei viticoltori individuando grazie alla sinergia tra l’Università di Padova e la Regione del Veneto una strategia che potesse essere diversa e più efficace rispetto a quanto fatto fino ad ora”.
La strategia per combattere questa malattia si è basata infatti su elementi agronomici e facendo leva sul senso di comunità dei viticoltori. “In questo modo si è riusciti ad essere molto più tempestivi e coordinati nei trattamenti – continua Tomasi – e questo ha fatto sì che si inizino a vedere i primi risultati”, infatti la presenza dell’insetto vettore a settembre era la più bassa dal 2016. La grande novità di quest’anno è stato però l’utilizzo dei droni come mezzo di monitoraggio per avere in tempi brevi un’idea generale dell’incidenza della flavescenza sulla denominazione: in questo modo riusciamo poi a scendere in alcuni casi concreti che sono fondamentali per focalizzare con maggior precisione la difesa del vigneto nei prossimi anni”.
Come detto, il ruolo di Banca Prealpi SanBiagio in questi anni non è stato solamente quello di finanziare questo progetto: “Andiamo incontro a quelle che sono le esigenze dei viticoltori – spiega il presidente Carlo Antiga – anche se in realtà il tema della flavescenza si espande su settori molteplici, vedi ad esempio la tutela del paesaggio. Per questo motivo Banca Prealpi SanBiagio, anche grazie al suo ufficio agricoltura, è al fianco degli agricoltori. E’ importante per un istituto di credito come il nostro essere vicini alle associazioni di categoria e agli agricoltori in maniera particolare dando loro un sostegno, in quanto questo problema sta diventando un problema economico molto importante e credo che una banca del territorio debba avere questa funzione”.
Presente al convegno anche l’assessore della Regione Veneto Federico Caner, che ha voluto sottolineare come il Veneto abbia emanato delle linee guida che i viticoltori devono seguire per combattere questa malattia.
“Rispetto all’anno scorso iniziamo a vedere dei segnali incoraggianti – spiega Caner – abbiamo chiesto al Ministero una deroga sull’utilizzo di alcuni principi attivi per combattere la flavescenza. Si tratta solo di una richiesta in deroga in quanto siamo molto attenti alla sostenibilità e al territorio”.
È stato poi il professore dell’Università di Padova Carlo Duso ad evidenziare i risultati dello studio intitolato “il controllo di Scaphoideus Titanus: evidenze sperimentali ottenute nell’area della Docg Conegliano e Valdobbiadene”. “Abbiamo avuto dei riscontri interessanti che ben ci fanno sperare” spiega il professore.
Il convegno è stato aperto dal presidente del Consorzio Docg Elvira Bortolomiol, da quello di Banca Prealpi SanBiagio Carlo Antiga e dall’assessore all’agricoltura del Comune di Tarzo Vincenzo Sacchet.
Successivamente è seguita una tavola rotonda con i presidenti di Coldiretti Treviso Giorgio Polegato e di Confagricoltura Treviso Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, il componente del comitato esecutivo di Cia Treviso Giuseppe Facchin e l’assessore regionale Federico Caner.
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