“Il male peggiore è l’indifferenza”: cerimonie e iniziative per la Giornata della Memoria, in ricordo delle vittime della Shoah

La corona di alloro posta questa mattina in via Caronelli

“Il male peggiore è l’indifferenza”: sono le parole risuonate questa mattina a Conegliano, durante una cerimonia organizzata in via Caronelli, per celebrare la Giornata della Memoria.

Una giornata internazionale istituita dalle Nazioni Unite, per non dimenticare la tragedia umana dell’Olocausto: fu proprio il 27 gennaio 1945 la data in cui le truppe dell’Armata rossa entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz, liberando tutti i superstiti della Shoah.

Si aprirono le porte di quell’inferno e, allo stesso tempo, fu svelato l’orrore di cui i nazisti furono capaci, in un periodo storico in cui la libertà di stampa e il lavoro giornalistico non erano certo ciò che oggi conosciamo. Fu la tragica conferma delle storie che circolavano sottocampo.

Pagine oscure della storia del Novecento che devono essere ricordate e proprio il tema del ricordo è una questione viva, considerato che la generazione dei testimoni di quegli anni terribili inizia a restringersi.

Proprio per questo, il compito di ricordare avviene tramite il passaggio del testimone alle nuove generazioni.

La cerimonia di questa mattina in via Caronelli

Un messaggio lanciato questa mattina a Conegliano, di fronte a studenti e insegnanti delle scuole della città, che si sono date appuntamento in via Caronelli, un tempo luogo in cui sorgeva il ghetto ebraico.

Già nel 1625 sorgeva in città una sinagoga, situata sulle colline coneglianesi. Tuttavia, dopo il Secondo conflitto mondiale, le poche famiglie ebree rimaste abbandonarono la città e la sinagoga, nel tempo, rimase in uno stato di abbandono. 

Per questo venne donata a Gerusalemme e inserita in uno stabile annesso al Museo di arte ebraica italiana: lì sono conservati diversi rotoli della Legge (il più prezioso è del 1600) ed è il luogo di culto degli ebrei italiani che vivono nella stessa Gerusalemme. Da ricordare come si tratti dell’unica sinagoga al di fuori dei confini nazionali dove si celebra l’antica liturgia italiana.

Anche Ceneda vide allestita una sinagoga a partire dal 1710, in un edificio ancora esistente e situato all’angolo fra le vie Da Ponte e Manin: anni dopo la sua chiusura, la sinagoga vide i suoi arredi trasferiti nel 1964 al Museo Israel di Gerusalemme.

Presenti, alla cerimonia di questa mattina in via Caronelli, sia Fabio Chies che Antonio Miatto, sindaci rispettivamente di Conegliano e Vittorio Veneto, assieme ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle associazioni combattentistiche e dei Gruppi Alpini.

In quell’occasione è stata posta una corona d’alloro sotto una lapide, lì collocata nel 1997, in omaggio “Alla comunità ebraica che in queste contrade per secoli poté vivere e operare fedele alla tradizione dei padri”.

Successivamente, i presenti si sono spostati in via Filzi, dove sorge il Monumento alla Resistenza e si trovaconservata la terra del campo di concentramento di Auschwitz, per la seconda parte di questa cerimonia commemorativa.

Gaiarine questa sera, in collaborazione con l’associazione La Corrente, si terrà al teatro “Damiano Chiesa” alle 20.45 la rappresentazione “La leggenda di Giovanni Due Cuori”, a cura di Giovanni De Poi.

Sempre questa sera, l’auditorium di Banca Prealpi SanBiagio a Tarzo ospiterà alle 21 lo spettacolo-presentazione “Concerto per conchiglia e orchestra”, durante il quale Matteo Corradini presenterà il suo nuovo romanzo “Eravamo il suono”, di prossima pubblicazione, con i ragazzi e alle ragazze dei gruppi di lettura del Sistema Bibliotecario del Vittoriese e le musiche dell’@OrcheStraForte.

Un viaggio nella musica e nelle vite delle donne dell’orchestra femminile di Auschwitz.

Iniziative che si inseriscono in una settimana dove il ricordo è stato protagonista di altri appuntamenti: lo scorso giovedì 25 gennaio, ad esempio, la sezione coneglianese dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) ha presentato il libro “Pietre della memoria”, scritto da Francesca Druetti, laureata in Società e Culture d’Europa all’Università degli Studi di Torino e operatrice della didattica museale.

Tutte iniziative per non dimenticare.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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