Inaugurata la statua del Cima: la fisionomia del volto ricostruita grazie a dei ritratti ricorrenti nelle opere del pittore

La statua del Cima oggi inaugurata

Ora la Casa del Cima, nell’omonima via a Conegliano, avrà il suo padrone di casa all’ingresso: si tratta della statua in bronzo di Giovanni Battista Cima, pittore tra i maggiori esponenti della scuola veneta del 15esimo secolo.

A rendere omaggio al celebre pittore è stato il Lions Club Conegliano, con il progetto di questa statua, realizzata dall’artista Salvatore Grillo, inaugurata proprio questa mattina, nella casa stessa del Cima, sede dell’omonima Fondazione. Una “statua urbana” (così come è stata ribattezzata) priva di basamento, fissata a terra.

Progetto che è stato possibile grazie alla collaborazione con il Comune di Conegliano e al contributo di Banca Prealpi SanBiagio (oggi rappresentata da Aristide Zilio).

Le autorità presenti all’inaugurazione

Alla cerimonia era presenta un nutrito pubblico (sia all’interno della struttura che fuori dall’edificio), tra la cittadinanza, rappresentanti delle associazioni e delle Forze dell’Ordine, autorità comunali e monsignor Roberto Bischer (sacerdote del Duomo di Conegliano).

Un’inaugurazione che ha celebrato anche il decennale del percorso storico cittadino “Il Filo della Storia”, un percorso urbano di quattro chilometri, con l’obiettivo di mettere in luce le peculiarità di Conegliano, con pannelli informativi, completi di testi esplicativi realizzati dalla guida turistica Laura Pasin.

“Il Filo della Storia è un’idea nata 13 anni fa e ha impiegato tre anni per essere realizzata – ha raccontato Silvano Armellin, responsabile del progetto per i Lions – Cinque anni fa sono state introdotte le visite guidate: un bel lavoro di squadra che ha portato turisti. Sono tutti progetti per una città vissuta e non trascurata. L’augurio è che, toccando il pennello del Cima, ciò porti colore alle nostre vita”.

Lo scultore Salvatore Grillo durante la presentazione della statua

La statua, ad altezza naturale, presenta una particolarità: la fisionomia. Come è stato spiegato, non esistono autoritratti dell’artista, ma è stato notato come in diverse opere ci siano dei personaggi dai tratti fisionomici ricorrenti: un fatto che ha fatto supporre come queste somiglianze fossero da ricondurre alla volontà del Cima di ritrarsi in qualche maniera.

Un volto ricostruito, quindi, grazie a dei dettagli storico-pittorici, così come è stato anche per la ricostruzione dell’abbigliamento di quel periodo, con l’ausilio dell’associazione Dama Castellana di Conegliano (oggi presente all’inaugurazione con due coppie di figuranti).

A riferire questi dettagli è stato Alberto Maniero, socio Lions promotore dell’idea della statua: “Abbiamo avuto la volontà di dare forma a questa figura – ha detto – La fisionomia è stata ricostruita sulla base di una serie di dettagli storici”.

A fare gli onori di casa è stato, in primis, Luca Aggio, presidente del Lions Club Conegliano, il quale ha ricordato il lavoro fatto da queste rete associativa internazionale in ben 200 Paesi del mondo (tra cui lo screening visivo, la raccolta di occhiali usati, ad esempio), per poi far presente quanto le opere del Cima siano diffuse all’estero.

Grazia Maria Curtarelli, presidente della Fondazione Cima da Conegliano, senza nascondere la commozione per il risultato raggiunto, ha raccontato l’episodio di quattro turisti inglesi giunti da Venezia per visitare proprio Casa Cima: un fatto a riprova della celebrità del pittore, notorietà che è maggiore all’estero rispetto al nostro Paese e al nostro territorio locale.

Da lì il suo appello affinché i giovani vengano guidati nelle scuole alla conoscenza di questa figura: “Fate propaganda per il Cima”, le sue parole.

Il sindaco Fabio Chies ha invece evidenziato quanto il Cima sia il simbolo della città: “Ci manca essere un po’ più orgogliosi della nostra città – ha dichiarato – Abbiamo bisogno di essere identificati e farlo con il Cima ci riempie di orgoglio”.

“Del Cima si sa pochissimo: venne citato dal Vasari e autori come il Bellini e Tiziano presero spunto da lui – ha raccontato invece Laura Pasin – Da ricordare come avesse l’abitudine di mettere delle parti di vetro fuso nella realizzazione dei colori a tempera. Venne soprannominato ‘Cima’, perché il padre era un cimatore di panni (lavoro che prevedeva la competenza di saper fare i colori). Il paesaggio divenne protagonista della sua pittura: si trattava di paesaggi reali, con testimonianze architettoniche”.

“Sicuramente è stato un lavoro impegnativo, ma ce l’abbiamo fatto – il commento dell’artista Salvatore Grillo – Prima è stato realizzato uno scheletro interno, poi l’esecuzione in creta e in gesso e successivamente è stato portato tutto in fonderia, fino ad arrivare al soggetto finito”.

La cerimonia si è conclusa con lo scoprimento della statua, donata dal Lions Club alla città di Conegliano, e con un momento conviviale, per brindare a questa nuova iniziativa.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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