Polemiche sull’incontro con Boeri, tuona l’opposizione: “Nessuno di noi coinvolto nella discussione”

L’incontro al Dina Orsi

Attesissimo l’incontro di ieri sera al Dina Orsi con l’architetto Stefano Boeri, incaricato di dare un nuovo volto all’ex area Zanussi, nota come il “buco nero” della città di Conegliano.

Un’area che rinascerà nelle vesti di borgo, con servizi per la città, parcheggi privati e pubblici, residenze, spazi commerciali e tanto verde, oltre a una piazza utile ad accogliere il mercato rionale.

Un incontro non senza polemiche, sollevate in primis dall’opposizione, ancor prima dell’inizio dell’incontro. Minoranze che hanno mal digerito il fatto che tale presentazione non sia passata per il consiglio comunale, previsto per domani, giovedì 28 settembre.

Il primo a infiammare la polemica è stato Filippo Secolo, di “Libertà civica e popolare. Conegliano al centro”.

“L’incontro con l’architetto Boeri nasce a seguito delle richieste mosse dal sottoscritto, a nome del gruppo Libertà civica e popolare (si ricordi la mia proposta di luglio 2023 di indire un consiglio comunale presso lo Shopping Center, cintura ideale tra l’area Zanussi e il centro storico) – ha scritto sui social – Ciò detto, indire un’assemblea pubblica è certamente importante, ma il rischio che ciò si tramuti in uno spot o in una lectio magistralis, è concreto”.

“Dico ciò in ragione del fatto che noi consiglieri di minoranza (parlo a nome del mio gruppo ma ritengo ciò possa valere anche per i miei altri colleghi) non siamo stati finora coinvolti nel dibattito (nonostante le numerose richieste) – prosegue – Ad oggi, ed è importante che i cittadini lo sappiano, non vi è alcun documento depositato e tutti gli scambi intrattenuti tra maggioranza, Gruppo Grigolin e Studio Boeri sono privi di ufficialità istituzionale“.

“Come più volte sottolineato, ritengo di fondamentale importanza che i consiglieri (tutti) siano concretamente coinvolti – ha concluso – Non bastano le parole. La politica deve cambiare e chiedo alla maggioranza di farsi promotrice di ciò. Scopriranno che le minoranze non sono una minaccia ma una reale opportunità”.

Contrarietà al modus operandi dell’amministrazione espressa anche da Francesca Di Gaspero, capogruppo di “Noi democratici”.”Bello il progetto dello studio dell’architetto Boeri. Del resto la qualità dei suoi lavori è nota e non ci si poteva aspettare nulla di diverso. Prima di ogni altra valutazione, però, bisogna poter visionare l’intera documentazione con i numeri previsti. Mi auguro che verranno a breve consegnati a tutti i consiglieri – ha affermato – Rimangono però dei nodi irrisolti. Ad esempio quello relativo alla viabilità interna e al collegamento tra le altre arterie cittadine. Senza queste non si circola. E grande attenzione deve essere data al dialogo che deve instaurarsi tra la nuova, e futura, via Carducci e questo nuovo insediamento”.

“Ora si è condiviso con la cittadinanza il progetto. È un fatto sicuramente positivo, rimane però di una gravità estrema il fatto che il progetto di rigenerazione della città, da troppi anni desiderato, sia stato, prima di ieri, condiviso e discusso con poche persone, all’esterno delle istituzioni, senza coinvolgere il consiglio comunale, l’unico reale attore per la definizione delle priorità – ha aggiunto – A questo punto bisogna che vengano resi noti i passaggi sin qui intercorsi con la proprietà e che vengano definiti gli obiettivi che, come istituzione, ci prefiggiamo. Bisogna chiarire gli interessi pubblici da tutelare nel confronto con il privato”. 

“Lavoreremo perché dopo questa assemblea si apra un percorso di partecipazione che coinvolga tutti gli attori sociali, portatori di interesse privato e pubblico, categorie sociali ed economiche, ordini professionali, capigruppo in consiglio comunale e che possa contribuire alla definizione delle priorità – ha concluso – Il risultato di questa grande consultazione potrebbe essere la base per l’aggiornamento del nostro Pat, non solo relativo all’ex area Zanussi, ma riguardante tutta la città. Penso ai luoghi abbandonati come il cotonificio, le ex Fornaci Tomasi, i vuoti della città, perché il loro futuro sia organico alle nostre esigenze reali e in linea con il futuro che vogliamo per il nostro territorio”.

I quesiti emersi in sala

L’incontro di ieri sera si è aperto con i saluti istituzionali del sindaco Fabio Chies, il quale ha chiarito che il masterplan si inserisce all’interno di un’ottica d’insieme, che vedrà dei cambiamenti su vari fronti della città.

Concetto ripreso anche dal dirigente comunale Giovanni Tel, il quale ha chiarito come si tratti di “un’area libera da vincoli”.

Roberto Grigolin, dell’omonimo gruppo proprietario dell’area, ha invece spiegato il criterio con cui è stato scelto lo studio Boeri per questo compito. “Il loro studio ci ha convinto, come la loro professionalità – ha affermato l’imprenditore – Spero sia una prima proposta che venga discussa e valorizzata”.

In sala la presentazione del progetto ha suscitato sia entusiasmo ma anche qualche perplessità.

Nello specifico, è stato sollevato il problema dei prezzi delle locazioni cittadine, ritenute troppo care e spropositate a Conegliano, rispetto a situazioni simili in altri Comuni limitrofi. Non è mancato lo scetticismo sulla concentrazione di tutta una serie di servizi in quell’area.

“Questo è un progetto che cancella la storia di quel luogo: si potrebbe pensare a un’area museale?”, uno dei quesiti sollevati, mentre qualcun’altro ha dimostrato preoccupazione sul fronte della manutenzione pulizia dell’area.

Altri hanno espresso il timore che “diventi un borgo fantasma, come già avvenuto in altri casi, per via dei costi”. “Un progetto fin troppo avanzato per Conegliano”, la battuta ironica di qualcuno, mentre c’è chi ha osservato che le altezze dei palazzi risulterebbero “scollegate dal tessuto urbano circostante”. Emerso anche il tema della bonifica del terreno.

Quesiti a cui Boeri ha risposto facendo presente che si tratta di una “serie di questioni che stanno insieme”, evidenziando poi che la gestione di un grande spazio verde senza residenze potrebbe risultare sia costosa, ma anche pericolosa in termini di sicurezza.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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