Riaperto al traffico il ponte di San Martino. Toppan annuncia: “Gratificheremo le attività penalizzate dalla lunga chiusura”

Il giorno atteso è arrivato: oggi, venerdì 30 giugno, è stato inaugurato il ponte di San Martino in centro a Conegliano, fresco di ristrutturazione e di risistemazione.

La chiusura risale allo scorso febbraio, quando circolò l’annuncio della necessità di interrompere il percorso viabilistico che collega il centro alle aree più periferiche, per un intervento capillare di un ponte risalente al 1923.

In realtà una passerella lignea esisteva in quel punto già a partire dalla metà del Duecento, salvo dare spazio a un ponte più solido nel 1294, seguiti nel tempo da varie realizzazioni del ponte, fino alla struttura di inizi del Novecento.

Il provvedimento fece discutere non poco, in quanto venne rivoluzionata la viabilità di quel tratto, con la chiusura sia al traffico veicolare che al passaggio pedonale. Oltre a ciò, venne modificata la viabilità all’altezza di piazza IV Novembre.

Solo negli ultimi tempi c’è stata una riapertura parziale, solo al transito pedonale, per rendere meno disagevole questa chiusura prolungata.

Già un’ora prima dell’inaugurazione, passanti e curiosi passavano a piedi sul ponte, mentre alcuni tecnici erano già alle prese con la riaccensione dei semafori che per mesi sono rimasti spenti, in quanto il passaggio viabilistico ha riaperto stasera alle 18.37.

Nella fase di ripristino non è previsto il riallestimento dell’aiuola spartitraffico precedente in quanto, come riferito dal comandante della Polizia locale Claudio Mallamace, il Piano generale del traffico urbano prevede lì la realizzazione di una nuova pista ciclabile, pertanto solo più avanti sarà ricostituito qualcosa di definitivo.

Oltre a Mallamace, l’inaugurazione ha visto la presenza del vicesindaco con delega ai lavori pubblici Claudio Toppan, degli assessori Claudia Brugioni, Yuri Dario, Primo Longo, dei consiglieri Paola Chies e Alberto Cais, del presidente del consiglio comunale Isabella Gianelloni, del consigliere regionale Sonia Brescacin, assieme agli ingegneri Mario Bortolot e Paola Ghiro, al direttore dei lavori Alfredo Nardi, ad Andrea Lorenzon, titolare dell’omonima impresa che si è occupata del cantiere.

Presenti anche rappresentanti dei Vigili del fuoco, dei gruppi Alpini e di Ascom Confcommercio, oltre alla cittadinanza.

Come ha spiegato Toppan, il ponte presentava una “patologia che poteva aggravarsi” e criticità dal punto di vista strutturale. Pertanto, oltre a una ristrutturazione superficiale del ponte, è stato fatto un intervento capillare alla base.

Si tratta comunque di un ponte vincolato dalla Soprintendenza: l’ingegner Nardi ha infatti riferito che l’ente ha fornito indicazioni sulla necessità di mantenere la struttura esistente. Per questo non ci sono state demolizioni ma la sistemazione di nuove radici, costituite da un pettine di pali valvolari.

“Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato, messo impegno, capacità ed esperienza. Un grazie anche agli uffici” ha detto Toppan, il quale ha colto l’occasione per ricordare il ruolo avuto dall’ingegner Bortolot, “promotore agli albori di questo progetto”.

“Cinque mesi di chiusura in cui ci sono state delle critiche – non ha nascosto Toppan -. Abbiamo una tecnologia forse più lenta, ma dal risultato migliore. Sarebbe stato più semplice rifare il ponte, avremmo impiegato la metà del tempo, ma qui si è trattato di conservarlo, essendo un bene vincolato. Per i lavori fatti bene, vanno fatti sacrifici”.

Ponte per il quale è servito un investimento di 625 mila euro (che ha risentito dall’aumento dei costi di cantiere), di cui 171 mila provenienti dalla Regione Veneto.

Regione rappresentata da Sonia Brescacin, la quale ha posto l’accento sulla necessità di porre attenzione al patrimonio storico del territorio, “da mantenere per le generazioni future”.

Quello eseguito è un nuovo collaudo statico, che arriva a 100 anni di distanza dal precedente, con un riadattamento dal punto di vista sismico (mancano ancora piccole rifiniture di restauro, che verranno completate in 15-20 giorni).

Il lavoro è stato organizzato in 5 fasi, come raccontato dall’impresario edile Andrea Lorenzon, con la conservazione dei lampioni in ghisa, ai quattro angoli del ponte, e della “pelle degli intonaci”, fino alla risistemazione dei marciapiedi in porfido.

Toppan, da parte sua, ha ringraziato le attività situate nell’area del ponte, per lo sforzo di questi mesi: per tal motivo, il rinfresco è stato affidato al Bar San Martino e alla Taverna San Martino, attività situate ai due estremi del ponte, proprio per simboleggiare tale aspetto.

“Chiedo loro umilmente scusa, per il tempo che abbiamo impiegato” ha detto il vicesindaco annunciando che, grazie anche all’Ascom, alle attività in questione sarà dato un “segno di gratificazione”.

La cerimonia si è conclusa con la benedizione dell’infrastruttura da parte di don Alessandro Francesco Girodo, della comunità dei Giuseppini del Murialdo, prima di un momento conviviale e della riapertura definitiva del ponte alla viabilità.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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