Stanza dell’ascolto, in Fondazione Bernardi un nuovo spazio di supporto psicologico gratuito

Da sinistra, Claudia Brugioni, Valentina Mastroianni, Nicola Martino, Paola Matussi, Mario Secolo

La Stanza dell’ascolto avrà una seconda sede a Conegliano: oltre a quella attiva in via Beato Ongaro (dove si trova il Rotary Club Conegliano), un’altra sarà disponibile in città, stavolta alla Fondazione Bernardi di via Einaudi.

Uno spazio di aiuto psicologico, dove poter parlare, ricevere consigli ed esporre eventuali problematiche, grazie al supporto della dottoressa Paola Matussi.

Una progettualità che è stata il risultato dell’unione di diverse realtà: il Rotary Club Conegliano e il Comune, in collaborazione con la stessa Fondazione Bernardi, l’associazione Oltre il labirinto onlus e La storia di Cesare.

L’apertura di questa Stanza è il tassello finale di un’iniziativa già annunciata la scorsa estate: a luglio era stata illustrata la necessità di offrire alla comunità uno spazio di aiuto psicologico. Tutto grazie anche alla testimonianza di Valentina Mastroianni, mamma del piccolo Cesare Zambon, un bimbo rimasto senza vista a causa di una neurofibromatosi.

La presentazione della nuova Stanza dell’ascolto

La stessa Mastroianni ha raccontato quanto, in determinati momenti della vita, sia fondamentale poter fare affidamento su un servizio di supporto. Per questo motivo gli eventi, a partire da Calici di Stelle fino alla kermesse natalizia, si sono prefissati l’obiettivo di raccogliere i fondi necessari a questa iniziativa.

Il risultato è stata la cifra raccolta di 80 mila euro, necessaria al prosieguo del servizio, gratuito, per la comunità, con la disponibilità di cinque sedute a testa.

Come funziona la Stanza dell’ascolto

“Abbiamo visto che è aumentato il bisogno di un supporto psicologico e, di conseguenza, è la nata l’idea della nuova sede in Fondazione Bernardi – la premessa di Nicola Martino, presidente del Rotary Club di Conegliano – Di fatto andiamo a raddoppiare la disponibilità, gratuita, di questo servizio”.

“Non siamo solo un baluardo culturale della città, ma abbiamo anche un risvolto solidale”, ha aggiunto.

A breve sarà disponibile una piattaforma online su cui iscriversi. Sarà data precedenza ai residenti coneglianesi, ma potranno fare richiesta anche i cittadini dei Comuni limitrofi.

“Così facendo, riusciamo a completare un percorso – ha chiarito l’assessore Claudia Brugioni – Abbiamo cercato di identificare un fil rouge che legasse tra loro tutti gli eventi, da agosto a dicembre. Ora è stato raddoppiato il numero delle ore che la Stanza già aveva e l’attività, in due sedi, sarà garantita per i prossimi cinque anni: abbiamo capito di aver scelto la strada migliore”.

“Quando sono stata contattata dal sindaco, mi trovavo nel periodo più brutto della mia vita – ha raccontato Valentina Mastroianni – Quello che presentiamo è un lavoro andato avanti: non ci siamo mai fermati. Credo che le cose belle vadano copiate e tanti Comuni ci stanno pensando”.

La dottoressa Matussi ha fornito alcuni numeri circa le persone aiutate, per dare un’idea di quanto il servizio sia stato di supporto per molti, che hanno avuto l’opportunità di essere ascoltati, senza dover affrontare un impegno economico.

“Abbiamo iniziato l’attività nel 2020, durante la pandemia, con 32 persone per oltre 90 sedute – ha riferito Paola Matussi – Nel 2022 sono state seguite 49 persone per 133 sedute e nel 2023 hanno usufruito del servizio 59 persone per 166 incontri. Tutto è iniziato con il passaparola: un servizio di comunità di supporto psicologico, che fornisce inoltre una fotografia della situazione sociale attuale”.

“Noi siamo votati all’accoglienza e all’ascolto – ha spiegato Mario Secolo di Fondazione Bernardi – L’idea che ci sia anche altro a casa nostra, ci rende pieni di gioia. Siamo curiosi di capire come andrà avanti l’attività. Noi siamo disponibili e ci intriga l’idea di essere all’interno di questa rete solidale”.

A breve sarà disponibile la piattaforma web www.stanzadellascoltoconegliano.it, dove gli utenti potranno richiedere un appuntamento con la psicologa, scegliendo a quale delle due stanze accedere.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata)
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