“Il Paese si divide in due parti, chi ha paura e chi ha il coraggio. È il coraggio che ti dà la forza di agire e di fare delle scelte!”: il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro lo ha ripetuto più volte in occasione del tour trevigiano per presentare il suo libro “Ci giudicheranno i bambini. Dall’azienda alla politica una via per l’Italia” e per sostenere la lista “Noi Moderati”, della quale fa parte il suo partito Coraggio Italia, in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre.
Dopo essere stato a Treviso, Brugnaro, accompagnato dall’onorevole Raffaele Baratto, ha incontrato i sindaci di Trevignano, Franco Bonesso, Valdobbiadene, Luciano Fregonese, e Conegliano, Fabio Chies, insieme a molti altri colleghi amministratori nelle varie tappe del suo tour.
Il sindaco di Venezia ha parlato della sua infanzia, della sua famiglia, del suo gruppo imprenditoriale e della sua città, tanto bella quanto fragile e piena di emergenze da affrontare.
“È il momento di avere coraggio – ha affermato parlando del suo partito -, di scegliere persone capaci, di superare le chiacchiere inconcludenti e di aprire una nuova stagione del fare. C’è bisogno di concretezza e di buon senso per affrontare con determinazione le sfide di oggi. Vogliamo portare la voce dei territori in Parlamento, efficientare lo Stato, ridurre la burocrazia, sbloccare gli investimenti pubblici e privati, valorizzare il merito e la competenza, i giovani e le donne”.
Nel suo libro Brugnaro ha voluto raccontare la sua esperienza affinché sia di esempio per i giovani, “perché capiscano che con l’impegno si possono ottenere i risultati”.
“Quando sono stato eletto sindaco nelle casse del Comune c’era solo 1 milione di euro – ha raccontato – Dopo 7 anni di mandato, abbiamo ridotto da 800 a 700 milioni il debito, senza licenziare nessuno e sbloccato 500 milioni di investimenti, tra cui la nuova idrovora di via Torino. È meglio vivere la vita giorno per giorno. ‘Ci giudicheranno i bambini’”.
Nel tour non poteva mancare una tappa nelle Colline Patrimonio dell’Umanità: per questo ha scelto di visitare le cantine Gemin e Col Vetoraz a Valdobbiadene.
“Il nostro Paese vive di agricoltura – ha sottolineato – Un settore strategico fatto di tecnologia, informazione, ingegneria, meccanica e professionalità che merita rispetto e deve essere valorizzato. Il Veneto deve tornare a contare! Lo dobbiamo a tutti gli agricoltori, pescatori, operai, impiegati, artigiani, imprenditori e a tutti i lavoratori che, con fatica e impegno, hanno reso e rendono grande la nostra Regione. L’agricoltura è la nostra storia e il nostro futuro, un settore strategico per la nostra economia. Tuteliamo le eccellenze e sosteniamo la loro promozione sui mercati esteri”.
Oltre alle riflessioni sulle nuove generazioni, Brugnaro ha avuto un pensiero anche per i sindaci.
“Qualsiasi cosa non funziona nel proprio Comune c’è il sindaco – ha aggiunto – Anche se non è di nostra competenza! Eppure non rinunciamo ad essere i primi terminali dello Stato. Siamo quasi 8 mila primi cittadini, che non mollano mai. Rispetto al Veneto posso dire che stimo il presidente Luca Zaia ma è stato lasciato solo. Il Veneto ha bisogno di contare di più a Roma. Il Veneto è stato tradito, deve sveiarse”.
“La Repubblica di Venezia non è la bandiera di un partito ma di un popolo – ha detto parlando della sua città – Questa storia, purtroppo, rischia di finire. C’è un partito della paura che sviluppa rancore, divisione e invidia sociale! Noi Moderati invece vogliamo omaggiare e sviluppare la competenza e il talento, perché le persone meritevoli possano davvero diventare un esempio per tanti altri”.
“Alle persone – ha concluso – stiamo dando una paghetta perché preferiamo che stiano a casa. Per me questo si chiama voto di scambio. Se i bravi non si mettono in gioco, nei posti migliori ci vanno gli altri”.
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