Ultimo giorno, oggi venerdì 16 settembre, sulle Colline di Conegliano Valdobbiadene per i finalisti del Premio Campiello Giovani Salvatore Lamberti, Luca Maggio Zanon, Niccolò Alessandro Tavian, Anastassija Sofia Tortorici e Alberto Bartolo Varsalona che hanno fatto un tour nei luoghi più suggestivi della Denominazione Docg.
Un progetto in partnership tra il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e il Premio Campiello con il medesimo intento: sottolineare l’importanza della promozione della cultura ed evidenziare il legame tra il lavoro dei viticoltori e quello degli scrittori, il saper fare italiano, l’artigianalità e la sapienza.
Nei 60 anni di storia del Consorzio di Tutela e dalla fondazione del Premio Campiello, sono state organizzate tre giornate, da mercoledì a oggi, in cui i giovani scrittori si sono incontrati. Sulle Colline di Conegliano Valdobbiadene, i finalisti erano alla ricerca di nuove occasioni d’ispirazione tra i vigneti e le attività di vendemmia. L’obiettivo finale è quello di tradurre la conoscenza e gli stimoli ottenuti in queste tre giornate in un racconto originale ispirato al “gesto eroico della vendemmia”.
Il primo giorno sono stati accolti in Consorzio dalla presidente Elvira Bortolomiol e dal direttore Diego Tomasi; è seguita una passeggiata tra le Rive accompagnati dallo storico locale Miro Graziotin, in cui sono stati coinvolti anche nelle attività della vendemmia. Il secondo giorno invece, i finalisti hanno avuto la possibilità di dialogare con il poeta Luciano Cecchinel ed esplorare le nostre colline in bicicletta. Il terzo giorno hanno preso parte ad un tour culturale nei luoghi più suggestivi della Denominazione.
“Abbiamo deciso di coinvolgere questi ragazzi – racconta Bortolomiol – che sono il futuro della letteratura italiana, in modo da far assorbire loro questa cultura, storia, passione, tradizione di questo territorio. Da questa esperienza riusciranno poi a raccontare una bella storia. Questa Denominazione ha bisogno di essere ricordata e raccontata nella sua tradizione e patrimonio”.
“La cosa che più mi ha impressionato di questo territorio – afferma Luca Maggio Zanon – è come le colline trasudino la storia millenaria che le caratterizza. Le persone che vivono qui sono in simbiosi con queste colline e con la loro storia. Loro cercano di valorizzare questo tracciato storico che le collega con un passato lontanissimo”.
“Un bel paesaggio influenza l’aspetto emozionale – aggiunge Anastassija Tortorici -, l’abbiamo potuto sentire anche dall’esperienza raccontata dal direttore del Consorzio in questi giorni: assaporare un buon vino avendo davanti un bel paesaggio influenza l’esperienza del gusto. Noi siamo qui per ispirarci da quello che abbiamo attorno”.
“Consiglio di coltivare la memoria su una pagina scritta – conclude Alberto Varsalona – mantenendo salda la propria identità culturale. Portare sulla pagina il patrimonio linguistico, culturale della propria terra”.
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