Un calendario per raccontare il passato urbano: le immagini della città tra le foto di Vittorio Celot Celotti

Il centro di Conegliano nel 1942
Il centro di Conegliano nel 1942

Raccontare il passato urbano tramite foto di scenari di vita quotidiana: è questa la caratteristica del calendario realizzato con le immagini scattate in varie annate del Novecento da Vittorio Celot Celotti, affermato fotografo del territorio.

Immagini confluite in un calendario, realizzato dal figlio Alberto (quest’ultimo già noto per essere l’ideatore e costruttore delle “Ferrovie Felettane”, a San Michele di Feletto) e messo a disposizione gratuitamente alla libreria Canova di Conegliano.

L’ho fatto per ricordare e rendere omaggio a mio padre – ha spiegato Alberto Celot Celotti, il quale ha riordinato con straordinaria precisione lo sconfinato patrimonio fotografico lasciato dal padre, per la maggior parte datato – Avevo messo a disposizione un centinaio di copie, andate a ruba, e ne farò arrivare altre 100, sempre gratis”.

Le fotografie del calendario fanno parte di un archivio composto da 2.467 immagini scattate da Vittorio Celot Celotti, in tutti i supporti (lastre e pellicole) e formati possibili.

Nato a Conegliano il 30 novembre 1896, Vittorio Celot Celotti era il più giovane di tre fratelli. Papà Giovanni era un sarto, mentre la madre, Lucia Zava, era impegnata nella cura della famiglia.

Non aveva ancora 11 anni quando Vittorio ricevette in regalo la sua prima macchina fotografica (una Murer 9X12 a cassetta), da cui scaturì una profonda passione per la fotografia, destinata a durare tutta una vita.

Visse fino all’età di 36 anni con la sua famiglia in via Caronelli, luogo dove sorgeva il negozio di sartoria del padre e locazione, almeno fino al 1923, dell’antica sede della “Regia Scuola di Viticoltura e d’Enologia”, dove lo stesso Vittorio si diplomò fino al 1915.

Partecipò al Primo conflitto mondiale come sottotenente, per poi essere congedato con il ruolo di tenente il 20 maggio 1920. Nel 1921 venne assunto dalle industrie Dal Vera, dove svolse compiti di carattere amministrativo, fino all’arrivo della pensione.

Nel 1933 si unì in matrimonio con Irene Venier, classe 1914, dalla quale ebbe i figli Luigi, Licia, Alberto e Silvia. Vittorio Celot Celotti morì il 17 agosto del 1985.

Un patrimonio fotografico, quello lasciato, che consente di tracciare quelli che sono stati i cambiamenti della città in termini di goegrafie urbane, un campo che va di pari passo con quello che è stato il processo di evoluzione antropologica della città stessa.

Un cambiamento che ha accompagnato il progresso tecnologico di un ambiente, in risposta alle esigenze emerse negli anni.

Lo stesso scorcio immortalato da Celot Celotti in quella che è invece la sua veste attuale

Ne è un esempio il centro cittadino, visto dalla Scalinata degli Alpini: dalla foto scattata da Celot Celotti nel 1942 è possibile notare in primis la sostituzione di un palazzo all’imbocco di viale Carducci, un tempo a tre piani e sede di una gelateria, con un altro a sette piani, che comprende uffici di professionisti e attività legate al settore calzaturiero, dell’abbigliamento e della gioielleria.

Non c’è traccia di segnaletica orizzontale e verticale, di semafori, perché al tempo si girava per lo più a piedi, anche al centro della strada, come si può vedere. Nell’immagine di intravvede solamente un’auto parcheggiata.

Un fatto che fa riflettere, visto l’annuncio recente di una nuova piazza, che porterà l’attuale viale Carducci alla sua completa pedonabilità.

La Scalinata, invece, nel 1942 manteneva una fila di lampioni d’altri tempi, mentre non c’era traccia delle panchine odierne, realizzate a lato.

Un confronto, quello tra le immagini del passato e quelle odierne, che consente di riflettere su quello che è stato e quello che sarà il percorso urbano della città.

(Foto: per gentile concessione di Alberto Celot Celotti – Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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