“Ci siamo ritrovati catapultati in questa pandemia senza istruzioni per l’uso perché era impossibile averle, non ne esistevano. Oggi, a pandemia ancora in corso, il Veneto si afferma per un livello superiore di ricerca in questo ambito: la produzione di un modello di stomaco umano da utilizzare per approfondire l’impatto sul sistema gastrointestinale dell’infezione da Covid-19. La sanità e l’università venete hanno confermato il loro valore, dimostrando ancora una volta di saper esprimere un’altissima ricerca e di sapersi confrontare con i principali interlocutori internazionali, riunendo le migliori energie”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime il suo plauso per l’importante traguardo raggiunto in campo medico, riconosciuto con la pubblicazione su Nature Communications da un team internazionale, guidato da Nicola Elvassore, del Veneto Institute of Molecular Medicine (Vimm) e del Dipartimento di ingegneria industriale dell’Università di Padova, e dal coneglianese Paolo De Coppi del Great Ormond Street Institute of Child Health all’University College di Londra.
Un lavoro per il quale è stato determinante anche il coinvolgimento dei professionisti dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
“Il lavoro condotto si rivelerà determinante nella lotta al Coronavirus e agli esiti che potrà lasciare nel corpo umano – aggiunge Zaia – È uno studio mirato ai bambini, i pazienti più piccoli di questa pandemia, quelli che in un primo momento si pensava fossero i meno interessati dal contagio“.
“Anche per questo il risultato assume grandissimo valore, perché conferma che i nostri ricercatori hanno guardato oltre il contingente, con quella visione più ampia che è fondamentale per la scienza – conclude – Mi congratulo vivamente con il dottor Elvassore, il dottor De Coppi e tutti coloro che con qualsiasi ruolo hanno lavorato all’eccezionale risultato raggiunto”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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