Crisi del grano, costi alle stelle anche per i panifici ma i titolari rassicurano: “La produzione rimarrà costante”

In rialzo il prezzo del grano, al pari di quello del gas, dell’energia elettrica e del carburante. L’aumento delle bollette e delle materie prime ha creato incertezza anche tra i panificatori di Cordignano, Gaiarine e Orsago.

Il prezzo, già in costante aumento da settembre 2021, ha costretto i panifici a fare i conti con costi che di mese in mese diventano più elevati.

Grazie alle rassicurazioni date dai fornitori che promettono quantità invariate di farine e, in caso di necessità, lo spostamento verso altri Paesi produttori, come l’Australia, gli Stati Uniti, il Sud America e il Canada, Susi Tonon, del panificio Il forno di Tonon Susi di Gaiarine, può dirsi sollevata: la distribuzione continuerà ad essere costante.

L’Europa, come spiegato da Eros Talamini, la cui famiglia è proprietaria da più generazioni del panificio Talamini di Cordignano, ha concesso all’Italia un aumento del terreno coltivabile pari a 200 mila ettari per il fabbisogno dei prossimi mesi ed anni. Tale informazione è di buon auspicio per il futuro.

Tra i clienti, il panificio Pollesel di Orsago riscontra una certa preoccupazione testimoniata dal lieve calo di vendite, dovuto, probabilmente, alla situazione attuale e alle notizie che giungono dalle zone di guerra.

L’aumento generalizzato dei costi ha costretto, inoltre, alcuni negozianti a ridurre i servizi che offrivano al pubblico, come quello di consegna del pane porta a porta.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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