Alla Tipoteca un convegno sull’innovazione digitale e l’imprenditoria collaborativa: l’esempio di Postalmarket riunisce manager, fondi e startup

Cornuda Postalmarket

Non poteva esserci un sito migliore della Tipoteca di Cornuda, recentemente premiata con il premio internazionale dell’America Printing History Association, per un meeting sugli investimenti in realtà digitali e opportunità per le piccole e medie imprese: questo perché la Tipoteca, con un passato denso di capacità e di esperienze, mostra il percorso di un settore, quello della stampa, che non ha mai smesso di ripensarsi.

Il servizio di Qdpnews.it all’evento durante gli Innovation Days – Reporter: Luca Vecellio

Cercando spunti tra il passato e il futuro, Postalmarket, quell’azienda commerciale italiana che dalle vetrine cartacee anni ’60 è arrivata a essere una vetrina digitale, ha scelto di riunire oltre cento imprenditori, ma anche cinque fondi di investimento e cinque keyperson del mondo bancario, oltre a startupper e manager.

Dopo un elegante aperitivo tra gli antichi macchinari della Tipoteca, i presenti hanno ascoltato gli interventi di Alessio Badia, ceo di Postalmarket, di Francesco D’Avella, founder di Project Moon, ma anche il parere di Marco Bettiol, professore di management all’Università di Padova. Al loro fianco c’erano anche Nicola Luca Gianesin, ceo di GC&P, Matteo Sinigaglia, direttore generale Fòrema e Alberto Baban, presidente di VeNetWork e socio PM Angels.

Prima del convegno, Baban ha definito al nostro microfono il termine di “imprenditoria collaborativa”, definendo l’imprenditore di oggi abituato a muoversi in forma individuale, mentre le opportunità potrebbero stare nel fare squadra con altri che, come lui, guardano all’innovazione.

“Anche nella nostra percezione comune, ci piace applaudire all’imprenditore singolo che costruisce da solo il proprio successo – spiega Baban, – Ma anche qui in Veneto siamo capaci di lavorare assieme: convergendo nuove esperienze. Lavorare assieme è un moltiplicatore d’opportunità”.

Il ceo di Postalmarket, durante la conferenza, ha raccontato l’esperienza della propria realtà che, a tutti gli effetti, è risorta dalle proprie ceneri grazie a investimenti da quasi tre milioni di euro.

“Questo è stato possibile grazie all’economia digitale in cui viviamo” ha detto. Chi ha investito in Postalmarket, in effetti, può oggi notare che il brand si è ripreso la notorietà che aveva negli anni ’60, arrivando a essere conosciuto (secondo le sue stime) dal 60% degli italiani.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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