Taglienti quanto basta, ricchi di aneddoti e particolari sulla storia della canzone e del costume italiani e spassosamente ironici (quasi sempre): parliamo dei voti e dei giudizi sui cantanti del Festival di Sanremo che Erica Condio, avvocato e assessore a Cornuda, ha pubblicato nei suoi social.
Non è la prima volta che Condio rende pubbliche le sue “pagelle di Sanremo”, un modo divertente per seguire il Festival della Canzone Italiana con un occhio a tutto quello che succede dentro e fuori dal Teatro Ariston.
Dove nasce la passione per la musica dell’assessore cornudese? Oltre a saper cantare molto bene, in molti hanno apprezzato le occasioni in cui ha presentato degli eventi in paese, dimostrando di avere una grande dimestichezza con il palcoscenico e nessun timore, almeno così sembra in apparenza, del pubblico.
A Cornuda molti ricorderanno il suo impegno per coinvolgere le attività commerciali e altre realtà della comunità durante l’avventura dei Bengala Fire ad X Factor, senza dimenticare il sostegno ai ragazzi che suonano nella Sala Prove Noise Activity, una piccola fucina di talenti del territorio.
Con le ‘pagelle di Sanremo’, Condio non ha alcuna pretesa di dover insegnare qualcosa a qualcuno o di fare la “Selvaggia Lucarelli de noialtri”, ma solamente di divertirsi e divertire tutte le persone che attendono con ansia i suoi singolari giudizi.
Sarebbe complesso riportare tutti i suoi commenti sulle canzoni del Festival, per questo ci limitiamo ad una semplice selezione con qualche curiosità.
Su Anna Oxa l’assessore non va proprio leggera: “Look tra Mercoledì e Madonna ai tempi di ‘Frozen’, pelle perfetta (altro che luce liquida della Cinica) ma l’arrangiamento è tanto, l’interpretazione è spinta e i Baustelle che quando scrivono per altri sono digeribili come canederli. Voto #fatemiunbloodymary”.
“Blanco deve aver litigato con il trucco, un ombretto del genere non si vedeva dai tempi della copertina di Postalmarket aprile 1984. Ha venduto tutti i look dello scorso anno firmati Valentino su Vinted, prova ne sia che ha dovuto chiedere in prestito una casacca ai Cugini di Campagna. Fortunatamente le stecche sono quelle dello scorso anno anche se rimpiangeremo Brividi in questo Festival. Voto #nostalgia. Ore 00.10 A Blanco gli è partita la sciabbarabba perché non ha il ritorno di voce in cuffia e al povero Gianni Morandi tocca spazzare la processione del Corpus Domini lasciata dal primo sul palco. Messo alla gogna, quando ai Maneskin si perdona lo sfascio di strumenti e stage. Che poi nessuno si è chiesto perché ci fossero tutti quei fiori? Casualità? Rimanenze di magazzino? Voto #duepesieduemisure”.
“Marco Mengoni azzarda un pezzo difficilissimo, per metrica, estensione, cambi. Lui padroneggia senza sacrificare l’emozione. Gli perdoniamo di aver rubato il completo che l’altro giorno indossava Tananai sul green carpet, perchè è come vedere la volata di Van der Poel ai mondiali di ciclocross. Voto #wattaggio”.
“Ultimo: c’è qualcosa che non quadra. Sembra Caterina Caselli in versione castana, o Enya, o qualcun altro, ma non Ultimo. L’assenza del piano spiazza, ma il pezzo è ben scritto. Coraggio Voto #miriservo”.
“Elodie: fregna, fregna e ancora fregna. La nostra Beyonce, graffia il palco, sembra un cigno nero. Il pezzo è radiofonico, è pop, è talentuoso. Dopo Mengoni forse la miglior cosa della serata, compreso l’eyeliner da manuale che se lo metto io sembro la maschera di Zorro con Zorro incorporato. Voto #blacktoblack”.
“Gianluca Grignani: Chiudendo gli occhi siamo sulla frequenza di ‘Destinazione Paradiso’, almeno a tratti. Il testo intimo e sincero è sostenuto da un tappeto d’archi poderoso. Credibile perché imperfetto, imperfetto perché di un tempo che sembra passato remoto. Speriamo che nelle prossime esecuzioni musica e voce facciano meno a pugni. Voto #thejoker”.
“Giorgia: mi sblocca il ricordo di un qualcosa che non ho mai vissuto. Però il pezzo non ha né capo né coda, è un buco nero che risucchia la voce di Giorgia. Canna l’attacco. Non basta l’acuto finale alla Axl Rose a riprendere le redini di una esecuzione piuttosto imperfetta per gli standard di Giorgia, che se ne accorge e quasi si scusa. Non capisco la scelta kamikaze di portare un brano così al Festival quando in canna avevi ‘Normale’. Ma alla nostra regina del white soul si perdona tutto. Voto #sevamalerifò”.
“Colapesce e Dimartino: Fighi, fighissimi, sei felice di vederli ancora prima dell’attacco. Un po’ Purple Disco Machine, un po’ Julio Inglesias. Per sentire una canzone decente bisogna arrivare alle 22.50. Non è ‘musica leggerissima’ ma abbiamo capito che quest’anno è un anno di magra. Se la giocano con Mengoni ed Elodie”.
“Madame: anche lei di bianco vestita, come la giornalista del TG1, come tutti stasera. Francesca gioca col suono delle parole, e lo sa fare. Forse la canzone che mi risuona di più, e la cosa mi scoccia. Voto #mannaggiaate”.
“Tananai: caruccio lui, gnegnolona io. Ha gli occhi a cuoricino, è carino, ti dice un sacco di belle cose, canta benino timidino cucciolino, che cosa vuoi di più? Scoprire a 41 anni che è Ponte nelle Alpi, non Ponte delle Alpi. Voto #presapersfinimento”.
Oltre ai cantanti l’assessore Condio ha avuto un pensiero anche per Amadeus e i co-conduttori del Festival.
“Amadeus: ti scrivo in Linkedin in qualità di HR di Sanremo, perché è tempo tu prenda in considerazione la mia candidatura per una qualche posizione”.
“La Ferragni è nera perché nonostante tutti i suoi messaggi ricchi di contenuto, nonostante i lacrimoni, nonostante il nonostante ed il suo narcisismo covert che più covert non si può, si parla più della performance di Blanco che della sua. Ed il suo engagement è in caduta libera. Ma come, si è addossata tutti i mali e le sfighez del mondo, le 7 piaghe d’Egitto, tutte le battaglie sociali combattute dai tempi degli Assiro – Babilonesi, il dramma di tutte le finali di Champions perse dalla Juve. Niente. Facile primeggiare nel mondo dei selfie e della comunicazione differita, difficile fingere che ti importi di qualcuno che non sia te stessa, il tuo riflesso, il tuo ritorno, il tuo mondo claustrofobico. Persino Anna Oxa ispira più simpatia e curiosità”.
“Gianni Morandi, iconico con la ramazza in mano, diffidato dal Codacons perché la sua ‘bella belinda’ è un atto di pubblicità occulta della ‘Mela Melinda’. Il Trentino ringrazia, Fedez rosica il torsolo tenendo in ostaggio Vessicchio e il buon Gianni lascia che altri piangano sul latte (di mandorla) versato. Voto #fattimandare”.
(Foto: archivio Qdpnews.it – web).
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