Era indagato con l’accusa di aver provocato l’incidente mortale nel quale la moglie Adriana Bertolo, 71 anni, aveva perso la vita. Ma quell’accusa è stata archiviata e il marito, Paolo Manente, 73enne oncologo ex primario all’ospedale di Castelfranco Veneto, è stato completamente scagionato.
A provocare quello schianto, infatti, era stato un guasto al meccanismo elettronico di controllo del freno a mano del fuoristrada Land Rover Discovery Sport sul quale viaggiavano.
L’incidente si era verificato nel pomeriggio del 16 settembre 2018 (qui l’articolo).
La coppia era arrivata sulle colline di Guia di Valdobbiadene per far visita a un amico, ma non riuscivano a trovare la strada e per questo si erano fermati varie volte a chiedere indicazioni. Erano così arrivati in via Canal Nuovo a Col San Martino, dove Manente aveva parcheggiato l’auto a bordo della strada e l’aveva spenta per chiedere ulteriori informazioni sul percorso.
Mentre la moglie era rimasta nel veicolo, improvvisamente l’auto aveva iniziato a muoversi, imboccando la discesa a grande velocità.
Adriana Bertolo aveva provato a guidare l’auto impazzita ma non era riuscita a tenerla in strada e, dopo un lungo tratto, la macchina si era schiantata contro un muro uccidendola sul colpo. Secondo l’ipotesi di reato l’oncologo non avrebbe azionato il freno a mano.
A scagionarlo però è stata la perizia disposta dal pubblico ministero Davide Romanelli, che ha accertato che il freno era stato correttamente attivato. In quei modelli di auto, infatti, si attiva automaticamente non appena viene spento il motore.
Un gusto all’impianto elettronico lo avrebbe disinserito, per questo il giudice ha accolto la richiesta di archiviazione della procura trevigiana.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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