Comunità follinese in lutto: è venuto a mancare venerdì, all’età di 74 anni, l’amatissimo presidente degli Artiglieri di Follina e Cavaliere del Lavoro, Giuseppe (Bepi) De Conto.
Avrebbe festeggiato quest’anno i 40 anni da presidente degli Artiglieri, Giuseppe, chiamato “Bepi” dagli amici più cari, cuore della sezione follinese, sempre vicino alla sua comunità. Sono in tanti a ricordare la sua grande disponibilità e accoglienza verso il prossimo.
Giuseppe iniziò fin da subito a operare per la sua comunità tramite il Comitato Festeggiamenti di Premaor. Dopo il passaggio alla parrocchia di Farrò, iniziò a collaborare con il Comitato Festeggiamenti Farrò, La Bella e Pedeguarda.
“Ha insegnato a me e mio fratello Mauro come vivere in una comunità – racconta il figlio Luca, oggi presidente del Comitato Festeggiamenti -. Ci ha trasmesso i valori del volontariato e del lavoro. È stato un combattente fino alla fine”.
Uno dei suoi grandi progetti, che ha visto nascere e in cui ha sempre messo il cuore, è la “Festa degli alberi”. Nata 30 anni fa, è una giornata dedicata ai più piccoli con l’intento di avvicinarli alla natura. Durante la Festa, i bambini della scuola elementare piantano degli alberi lungo il sentiero della Fiadora, un luogo curato proprio dal gruppo degli Artiglieri, in primis dal presidente De Conto, il quale non ha mai perso una “Festa degli alberi”.
“Si è sempre dato da fare, metteva l’anima in tutto – ha detto il segretario della sezione follinese degli Artiglieri, Fabrizio Padoin -. Ci teneva, e teneva soprattutto che noi ci tenessimo quanto lui. Era fiero del suo operato, ci ha sempre messo la passione. Promotore del volontariato per la sua comunità. Il più bell’augurio che noi Artiglieri della sezione di Follina possiamo fare, è quello che la nostra sezione riesca a mantenere e continuare l’operato del caro Bepi”.
La sezione degli Artiglieri di Follina è gemellata con la sezione di “Orzinuovi” a Brescia. Un’unione che De Conto ha sempre portato nel cuore, era sempre in prima linea durante i ritrovi. La sezione di Orzinuovi, dopo la notizia della scomparsa di Giuseppe, ha voluto lasciare un pensiero: “In ricordo del nostro carissimo Giuseppe, vorrei sottolineare lo spirito di corpo che aveva per gli artiglieri. Con noi di Orzinuovi è sempre stato un punto di riferimento, una persona seria e decisa. Ci ha sempre accolto fraternamente, aprendoci anche la sua casa con la moglie Santina come fossimo stati fratelli da sempre. Ci mancherai profondamente presidente”.
Giuseppe De Conto era anche membro del Comitato del Sacrario Austrungarico. Il 22 luglio 2012 venne insignito della Croce nera d’Austria “Schwarzes Areuz” da parte del colonnello Dieter Alesch. “Una persona estremamente disponibile, sempre pronto a collaborare – racconta il presidente del Comitato, Marcello Tomasi -. Non l’ho mai sentito fare critiche distruttive o contestazioni a vuoto. Massima cortesia e, nelle situazioni critiche, è sempre stato un valido supporto anche per i lavori di manutenzione del Sacrario. Una grande mancanza come uomo e collaboratore per tutti noi”.
A giugno di quest’anno avrebbe festeggiato i 50 anni di matrimonio e, in programma, c’era una crociera con la sua amata moglie Santina.
Un annuncio dello scorso dicembre scaturì dei sospetti. Domenica 3 dicembre, durante l’annuale Festa di Santa Barbara, annunciò le sue pubbliche dimissioni da presidente. “Ha fatto un discorso, quel giorno, che sembrava un testamento – ricorda il sindaco Mario Collet -. Ha ripercorso tutta la sua vita e ha annunciato che si sarebbe ritirato dopo 39 anni, ma sarebbe stato a disposizione di chi lo avrebbe sostituito e del consiglio per tutto quello che di utile poteva ancora continuare a fare.
Un discorso che mi aveva lasciato di stucco, con una sensazione particolare. Ho partecipato a tutti i ritrovi degli artiglieri e Giuseppe non aveva mai fatto una cosa del genere – continua il primo cittadino -. Una volta terminato, gli ho detto anche: ‘Bepi, hai idea di fare testamento?’. Nella vita, delle volte, ti senti di dire certe cose perché forse sai, in cuor tuo, di essere arrivato alla fine.
Trentanove anni ad aiutare e operare in qualsiasi ambito. Una persona attiva nella comunità, lascerà sicuramente un grande vuoto. Speriamo – conclude Collet – che lasci ai giovani un grande insegnamento: nella vita bisogna essere a disposizione della comunità. Sono queste le cose che poi vengono ricordate”.
Giuseppe lascia la moglie Santina, i figli Luca con Sonia, Mauro con Katy e l’adorato nipotino Ludovico, il fratello Natalino con Rita, i nipoti e tutti i suoi cari.
Il funerale sarà celebrato domani, lunedì 5 febbraio, alle ore 15 nella chiesa parrocchiale di Farrò, dove il Santo Rosario verrà recitato questa sera alle ore 19.
(Foto: per gentile concessione di Fabrizio Padoin e onoranze funebri La Vallata).
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