Dopo due anni di stop a causa della pandemia, anche il progetto di scambio culturale “OzItaly”, teso ad accorciare la distanza geografica tra Australia e l’Italia, ha ripreso a pieno ritmo i propri progetti.
A promuovere questo scambio culturale, che prevede l’arrivo di giovani tutor dall’Australia in famiglie del territorio, è la follinese Francesca Breda, libera professionista e docente di lingua inglese la quale, dopo aver vissuto per diversi anni nel territorio australiano, ha deciso di proseguire in questo modo nel mantenere il legame con quello stesso territorio.
E a dare testimonianza di questa particolare iniziativa è stata Ruby Bateman-Lloyd, 25enne di Melbourne, che sta per concludere il proprio soggiorno italiano di circa sei settimane, ospitata da una famiglia di Sernaglia della Battaglia.
“La famiglia mette a disposizione vitto e alloggio a questi giovani tutor i quali, in cambio, insegnano la lingua inglese a tutti i componenti della famiglia – ha spiegato Francesca Breda – La mia volontà è quella di trovare delle opportunità per i tutor di fare delle lezioni nelle scuole oppure in altre realtà, ma non è facile: sarebbe bello trovare una realtà a cui appoggiarmi, in quanto al momento sto facendo tutto da sola”.
“Il progetto è iniziato nel 2018, quando continuavo a ricevere da più parti continue richieste per svolgere delle lezioni di inglese, che tuttavia non riuscivo a soddisfare essendo davvero molte – ha aggiunto – Ho sempre pensato che questa fosse una bella occasione reciproca, sia per la famiglia ospitante che per le persone che vengono qui da noi”.
Tra coloro che hanno deciso di cogliere questa possibilità, c’è anche Ruby, la quale ha ammesso di non aver avuto nessun timore in merito alla pandemia e alla sua gestione in un altro Paese diverso dal suo. E l’entusiasmo dell’esperienza in corso è ben visibile dalle sue parole, da cui emerge la voglia di restare in Italia.
Ruby è stata la prima tutor che ha segnato la ripresa del progetto dopo lo stop dettato dalla pandemia, dopo un suo primo contatto con Francesca Breda, risalente a novembre scorso.
“Entrambi i mei genitori sono insegnanti e anche io ho questo interesse, dopo aver studiato per fare il pilota di linea – ha raccontato Ruby – Dell’Italia mi piace la storia e il cibo (ad esempio la carbonara), ma anche camminare circondati da tutto questo, dalla possibilità di scoprire le chiese: da noi non c’è molta storia”.
Oltre a Milano, Roma e Venezia, Ruby ha avuto l’occasione di esplorare meglio il territorio patrimonio Unesco, da Conegliano a San Pietro di Feletto, fino ad arrivare a Castelfranco Veneto e alle rive del fiume Piave.
“Nella famiglia che mi ospita ci sono bimbi di 3 e 6 anni: insegnar loro l’inglese non è come lavorare, perché cantiamo, giochiamo e balliamo assieme. Loro imparano molto e con facilità, i bimbi sono come delle spugne con le lingue straniere – ha proseguito – Dopo questa esperienza, mi piacerebbe viaggiare ancora, ma anche frequentare un master, sempre nel campo dell’educazione”.
“Credo che questo sia un ottimo modo di fare turismo, un turismo diverso, ‘behind the scenes’ (‘dietro le quinte’), ovvero che ti consente di capire cosa sta dietro a una cultura, stando in famiglia – ha aggiunto – Anch’io ho avuto modo di sperimentare l’italiano, leggendo anche i giornali e i libri. Si tratta di una continua pratica reciproca: non sempre trovo la parola giusta per rispondere in italiano. Mi piace molto sentire l’accento italiano e soprattutto sentire un italiano parlare in inglese”.
A maggio un’altra australiana arriverà a Martellago, mentre a giugno un’altra ancora sarà ospite di una famiglia di Barbisano, frazione del Comune di Pieve di Soligo: segno di quanto, in realtà, la distanza geografica tra l’Australia e il nostro territorio sia oramai solamente un semplice dettaglio.
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