“Essere genitori al tempo del Coronavirus”: è questo il titolo di un incontro che si è tenuto nella serata di lunedì 22 giugno, a Follina con la psicologa e psicoterapeuta Annapaola Borsa, un appuntamento organizzato dalla scuola di judo Valmareno Judo Kai.
Un incontro aperto al pubblico a cui hanno partecipato non solo i genitori, ma anche i loro figli.
“Non c’è l’obiettivo di insegnare niente a nessuno – ha chiarito in apertura dell’incontro la psicologa – Assieme ad alcuni colleghi abbiamo fatto della psicologia d’emergenza a famiglie dell’area di Bergamo e posso dire che esistono vittime a sei livelli: il primo livello è quello degli ammalati, seguiti dalle famiglie, dagli operatori sanitari, dalle piccole comunità, dalle altre tipologie di malati, fino alla popolazione in genere”.
“Per quanto riguarda i bambini, – ha proseguito Annapaola Borsa – loro manifestano il proprio malessere tramite dei segnali corporei e sono destabilizzati dal panico provato dai genitori: con loro bisogna mediare e la coppia stessa ha bisogno di intimità e di tempi propri per rigenerarsi ed essere, così, un buon riferimento per i figli“.
“I bimbi dimostrano il disagio tramite segnali corporei – ha ribadito la psicologa – e sono disorientati dal cambiamento, così possono manifestare frequenti crisi di rabbia e aggressività, regredire facendo la pipì a letto, avere incubi e risvegli frequenti. Proprio in questo momento c’è la necessità di sentire vicini i genitori, che devono dimostrare empatia e capacità di ascolto“.
“Per gli adolescenti, invece, è fondamentale il gruppo – ha spiegato la psicoterapeuta – e succede che o stanno fuori tutto il giorno oppure il contrario, rimangono sempre a casa. A loro è necessario dare delle regole, non troppe, e premiarli quando le rispettano”.
“Cercare di tranquillizzarli, ascoltare e comprendere è la via da seguire con i propri figli – ha sottolineato Annapaola Borsa – e con i più piccoli bisogna spiegare cosa sta succedendo: l’importante è capire come dire le cose. Con gli adolescenti è necessario contrattare delle regole, ricordando loro la responsabilità che hanno nei confronti degli altri e di se stessi”.
“Ai figli è necessario dare il permesso di esprimersi su ciò che è accaduto”, ha ribadito la psicologa.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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