“Festa della tosatura”, domani a Fregona l’evento organizzato con il supporto di Donne Impresa Coldiretti Treviso

L’eco della giornata del pastore celebrata a Padova rimbalza sulle Prealpi Trevigiane e la giovane pastora Katy Mastorci (nella foto), presidente provinciale di Donne Impresa Coldiretti Treviso, si rimbocca le maniche e organizza in collaborazione con la Proloco di Fregona, il Comune e la Banca delle Prealpi e altre associazioni locali, la terza edizione della “Festa della tosatura”. L’appuntamento è per domani, lunedì 22 aprile ad Osigo in località Sas a Pont nella proprietà dell’azienda agricola Vitiotec.

Si inizia con la benedizione del gregge e degli operatori alle ore 10 e si continua con la tosatura dei capi fino a sera. Durante le fasi di lavorazione, c’è la possibilità di fare pic nic, passeggiate con gli alpaca, onoterapia con gli asinelli Sissi, Mattia e Spritz. I più piccoli saranno intrattenuti dalle agritate con i giochi di una volta e potranno partecipare ai laboratori didattici.

“Una prassi necessaria almeno due volte l’anno, che diventa occasione di conoscenza per cittadini e tutti coloro che vorranno comprendere il significato della pastorizia attraverso la conoscenza delle abitudini di chi la pratica. Togliere il vello agli ovini è prendersi cura del benessere animale, predisponendo cosi le pecore alla bella stagione e quindi al pascolo estivo”, commenta Katy che rassicura che l’effetto è a prova di brivido visto lo strato di lanolina sulla pelle, dotazione naturale e impermeabile per protegge dal freddo, dalla pioggia.

Biologa, ex ricercatrice oncologica, Katy Mastorci, 35enne di Vittorio Veneto ora sa tutto di allevamento, di viticoltura e agronomia. Ha lasciato i reparti dell’ospedale di Aviano per dedicarsi all’agricoltura ed è alla guida delle imprenditrici agricole di Coldiretti Treviso. “Nel novembre scorso abbiamo depositato in consiglio regionale una proposta di legge per ripristinare le vie dei pascoli e armonizzare l’impatto con le amministrazioni pubbliche causato dal transito del bestiame nei centri urbani – conclude Katy Mastorci – nell’anno in cui il Ministero delle politiche agricole ha chiesto all’Unesco di riconoscere la transumanza quale patrimonio immateriale possiamo esprimere anche in Veneto molti contenuti culturali. Per questo è importante condividere con la società questi riti ricchi di saggezza contadina affinchè nulla vada perduto, ma conservato, invece, nella memoria della gente”.

(Fonte e foto: Coldiretti Treviso).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Articoli correlati