Si sono ritrovati ancora ieri per la 32ma edizione i rappresentanti delle associazioni ambientalistiche e amanti del Cansiglio per dare un ulteriore segnale per la salvaguardia del Pian e della Foresta, e delle strutture ricettive in degrado.
“E anche per quest’anno ce l’abbiamo fatta e così come si fa da oltre 30 anni, ci siamo trovati per impedire, a dirla con un eufemismo, azioni improprie contro la Grande Foresta – ha spiegato Toio De Savorgnani, indefesso organizzatore della manifestazione – Questa è la 32ma volta, e quest’anno sotto tiro da parte del Covid 19. Abbiamo seguito tutte le prescrizioni, abbiamo avuto attenzione alla sicurezza, ma il nostro messaggio lo abbiamo lanciato ancora una volta: il Cansiglio non è in vendita”.
Poco più di un centinaio le persone che hanno partecipato questa volta alla marcia ambientalista – ma in modalità statica – organizzata con raggruppamento al parcheggio dell’ex ristorante e albergo S. Osvaldo, e presenza costante delle varie associazioni, dal Cai a Legambiente, da Mountain Wilderness a Lac, Lipu, Salviamo il Paesaggio, e poi ancora Ecoistituto del Veneto Alex Langer.
Non sono mancate le singole persone che hanno a cuore ambiente e territorio, mentre chi non ha potuto ha inviato una adesione virtuale.
“Comunque il significato di una pur ridotta presenza – ha spiegato De Savorgnani di Mountain Wilderness – è che noi rimaniamo in ogni caso attenti e vigili a tutelare e salvaguardare lo straordinario patrimonio naturalistico di cui disponiamo come il Cansiglio”.
L’obiettivo primario è evitare la vendita dell’ex Hotel San Marco: “Se si vendesse – conferma De Savorgnani – si potrebbe creare un effetto domino di privatizzazione, e questo va nel senso contrario all’obiettivo di salvaguardia e di mantenimento pubblico di questa meravigliosa parte del territorio”.
(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto Mountain Wilderness).
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