Planet Life Economy Foundation studia il “modello Fregona” per sviluppare il turismo sostenibile. Pro Loco: “Il territorio incontaminato è un elemento identitario”

La Planet Life Economy Foundation studia il “modello” Fregona per applicare le teorie della gestione d’impresa al territorio, in modo da pianificare lo sviluppo prossimo venturo del turismo sostenibile, a beneficio della comunità.

Il Comune, le istituzioni, le associazioni, gli operatori economici e i cittadini saranno intesi come gli attori di una vera impresa, che deve individuare quali sono le forze strategiche, le forze tattiche e le caratteristiche esclusive del patrimonio territoriale che generano davvero un valore durevole per l’attrazione turistica.

Venerdì 4 e sabato 5 marzo Paolo Ricotti ed Emanuele Prata, co-fondatori della Plef (associazione senza scopo di lucro nata da uomini d’impresa nel 2003, per studiare, definire, promuovere e diffondere strategie di impresa rispettose del vincolo di sostenibilità), hanno partecipato a due giornate di approfondimento sulla realtà di Fregona e sulle sue potenzialità turistiche, su invito dell’amministrazione comunale e della Pro Loco, che hanno deciso di promuovere un progetto per intercettare nuovi target di turismo, più qualificato ed evoluto, che non sia esclusivamente collegato al movimento creato dalle colline del Prosecco, divenute patrimonio dell’Unesco.

Il primo confronto è servito per capire quale potrebbe essere la possibile applicazione, in ambito locale, della metodologia di sviluppo del territorio che la fondazione sta già attuando all’Isola d’Elba tramite un piano quinquennale condiviso con i sei Comuni elbani.

I due esperti di strategie d’impresa provengono da esperienze molto significative: il professor Paolo Ricotti, docente per 17 anni di Global Communication all’Università Bicocca di Milano, è stato amministratore delegato di Perugina-Nestlè e di Coin; Emanuele Plata ha sviluppato le proprie competenze di marketing in veste di manager della Unilever, Mondadori Libri, Heineken Italia, Carapelli e Crai.

Quanto studiato per l’isola tirrenica Ricotti e Plata lo hanno illustrato questa mattina a una platea composta da varie categorie (tra cui molti giovani) che saranno tra le più coinvolte nel progetto di sviluppo, nel corso del seminario che si è svolto al Centro Sociale di Piazza 2 Giugno sul tema  “Il global shift e le politiche di territorio”.

Dopo il saluto del sindaco Patrizio Chies, i co-fondatori della Plef hanno condotto quattro ore di approfondimento che hanno toccato vari aspetti alla base di un nuovo modello economico e sociale (Renaissance Economy) in grado di creare vero valore, superando le tesi della crescita e della decrescita: dai paradigmi del cambiamento epocale in corso (global shift) ai temi dell’organizzazione sociale sostenibile, dall’economia circolare alla coesione sociale con la condivisione dei valori, dalla cultura d’impresa che va oltre il profitto al miglioramento dei stili di consumo, contrapposto al concetto depressivo della decrescita. 

“Dobbiamo cercare il valore aggiunto, più del solo profitto” ha sottolineato Ricotti, sostenendo che il pensiero strategico alla base dello sviluppo turistico di un territorio deve puntare su quella che è la sua identità, forza e caratteristica.

Principi su cui Fregona può sicuramente puntare, a partire dal sito simbolo delle grotte del Caglieron, che richiamano 70 mila visitatori, e dall’eccellenza enologica del Torchiato, il vino passito Docg prodotto con uve che, per le caratteristiche climatiche e la posizione geografica, non abbisognano di massicci trattamenti chimici. Il che si traduce in minor impatto ambientale per la comunità.

L’altro elemento di forza è il “polmone” naturale della foresta e altopiano del Cansiglio, di cui Fregona rappresenta la porta d’ingresso dal versante trevigiano. Realtà che i due relatori della Fondazione hanno approfondito venerdì pomeriggio, nel tour di incontri guidato dalla Pro Loco.

“Un’analisi territoriale non l’abbiamo ancora fatta, ma quello che emerge all’apparenza è la grande forza della cultura del vino – rileva il professor Ricotti – Però queste sono due forze, e forse anche due esclusività apparenti. Io ritengo che ce ne siano molte altre, ancora da scoprire, e cercheremo di farlo assieme alla gente del luogo. Siamo appena arrivati, cercheremo di dare il nostro contributo proprio nella identificazione di queste altre abbondanze del territorio”.

“La differenziazione dell’accoglienza e della nostra identità punta sulla qualità del territorio, che è quasi incontaminato, sicuramente un elemento importante. Poi gli altri valori fondamentali sono il Torchiato, la parte della foresta che ricade nel Comune di Fregona e le grotte del Caglieron, soprattutto per l’incrocio tra il lavoro dell’uomo e la natura. Questa per noi è una vera esclusiva”, commenta Francesca Bertolin, presidente della Pro Loco di Fregona a margine del seminario. Poiché Emanuele Plata ha ipotizzato che anche il complesso delle grotte meriterebbe una candidatura tra i patrimoni Unesco, Bertolin rileva che l’ipotesi per ora non è percorribile. 

“Comunque è chiaro che, mettendo insieme tutti gli elementi, probabilmente abbiamo qualcosa di importante da offrire, che forse è diverso dalle vicine colline del Prosecco”, conclude la presidente, “Noi abbiamo la nostra identità. Quindi il lavoro che affronteremo va in questa direzione. Va detto che, a monte, il Comune di Fregona ha pensato alla Pro Loco per un lavoro di progettazione e co-organizzazione per capire come possiamo renderci attrattivi e procedere verso lo sviluppo turistico del territorio a vantaggio dei residenti e dell’economia. Non è una cosa di due giorni, ci vorrà un po’ di tempo e poi, allargando l’arena, avremo le aziende e tutti i partner interessati”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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