Truffa da 75 mila euro a un’anziana, in carcere 41enne: “Tradito da impronte e targa del taxi”

Presunto tentativo di truffa con il metodo del "finto vaglia online" a Crocetta

Gli agenti della Squadra Mobile di Pordenone il 19 aprile scorso hanno eseguito la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti dell’autore di una truffa telefonica commessa lo scorso 23 febbraio ai danni di una signora residente a Pordenone.

L’uomo, un 41enne residente nella provincia di Napoli, si trovava nella casa circondariale di Verona dove era ristretto per analogo presunto reato commesso il 5 aprile in provincia di Trento.

Il Giudice per le indagini preliminari di Pordenone Rodolfo Piccin ha emesso la misura nei confronti dell’uomo, già gravato da numerosi precedenti, sulla base dei riscontri individuati dalla Polizia di Stato di Pordenone, coordinata dal Pubblico Ministero Monica Carraturo.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 23 febbraio scorso la Squadra Volante è intervenuta a Pordenone per la segnalazione di una truffa commessa ai danni di una signora di 84 anni. La donna nella mattinata sarebbe stata contattata al telefono fisso da un uomo presentatosi come un “colonnello della polizia“, il quale avrebbe affermato che il figlio della donna aveva cagionato un grave incidente stradale, investendo un motociclista e rischiando così fino a 10 anni di carcere.

La donna, credendo di dover tutelare il proprio figlio, avrebbe consegnato a un uomo presentatosi nella sua abitazione sia denaro contante che svariati monili preziosi per un valore complessivo di 75 mila euro. La consegna sarebbe avvenuta in quattro tranches, nell’arco di due ore: la prima volta 15 mila euro, la seconda i gioielli, la terza e la quarta volta 30 mila euro a incontro.

La donna ha poi riferito agli agenti che l’autore del reato, durante la permanenza nella sua abitazione, aveva toccato a mani nude tre scatole, poi analizzate dalla Scientifica recuperando una traccia papillare. Tramite le banche dati della Polizia, il presunto autore del resto è stato individuato grazie alla positiva corrispondenza.

Ulteriori riscontri sono stati forniti agli inquirenti dalla visione delle immagini di videosorveglianza del Comune, tramite le quali gli agenti della Mobile hanno individuato ulteriori dettagli che hanno consentito di dare riscontro alla presenza del presunto autore della truffa nelle vicinanze dell’abitazione della vittima. Tra questi, anche la targa del taxi che lo avrebbe accompagnato.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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