Alla base c’è una scelta ben motivata che non lascia spazio ad alcun dubbio, quella fatta dal 46enne, assessore dal 2019 alle Attività Produttive, all’Agricoltura e all’Ambiente in municipio.
“Sono due i motivi della mia candidatura a sindaco – spiega Andrea Maccari – mi sono reso conto in questi anni che stare accanto ed essere al servizio dei cittadini mi ha dato la carica e per questo vorrei farlo al meglio e il più lungo possibile”. Il secondo motivo riguarda, invece, una questione di continuità. Il passaggio simbolico del testimone tra il sindaco uscente Maurizio Cavallin e il candidato è stato fatto mercoledì sera nella sala di Villa Wassermann a Giavera.
Il nome della lista, “Progetto Giavera“, non cambia. Ma dall’attuale amministrazione cambiano, invece alcuni assessori e consiglieri che fanno spazio ai nuovi candidati. Resta in lista Cavallin insieme all’assessore Michele Calliman e al consigliere Matteo Durante.
Tra le new entry ci sono Chiara Busato, Moreno Caoduro, Vanni Casteller, Isabella Crema, Valentina Longo, Patrizia Mel, Daniele Peruzzo, Gessica Sordi e Daniel Toffoletto.
Lavori pubblici, urbanistica, ambiente, scuola, tutela delle donne e sicurezza sono stati i temi principali che ha affrontato Maccari.
Continuano i progetti già attivi delle opere pubbliche iniziati con l’attuale amministrazione e alcune termineranno nei prossimi mesi: “Da portare a termine ci sono il completamento della scuola materna, la realizzazione della nuova scuola primaria e secondaria di Giavera – continua il 46enne – e poi la riqualificazione della scuola primaria di Santi Angeli“.
E poi ancora strade, piste ciclabili, ristrutturazione di piazze, un sistema di videosorveglianza intensificato, l’abbattimento delle barriere architettoniche e Pari Opportunità con la partecipazione al Tavolo Rosa dell’Area montebellunese. Non meno importante la questione delle associazioni e dei giovani. Nel programma del candidato spicca un’attenzione particolare per la promozione di attività psicomotoria e prevenzione sanitaria come progetto di invecchiamento attivo rivolto alla fascia della Terza Età e il progetto Radar pensato per i più giovani.
“Vorremmo che i nostri ragazzi avessero più opportunità – chiude il candidato – sono una risorsa importantissima per la nostra comunità, per questo abbiamo pensato a delle strategie lavorative che possano permettere loro di crescere senza lasciare le proprie radici”.
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