Regina pacis in demolizione, a rischio i nidi di uccelli. Il Comune alla Lipu: “Faremo accertamenti”

In queste ore, la Lipu Treviso OdV, attraverso il suo delegato dottor Enrico Pavan, è intervenuta rispetto ad una segnalazione di un privato riguardante i lavori di demolizione del tempio “Regina Pacis” di Giavera del Montello.

La segnalazione si riferisce ad alcune decine di piccioni di città, rondini e balestrucci addossate alle pareti dell’edificio per le quali si presume che i lavori di demolizione ne abbiano distrutto i nidi.

“Si ricorda – commentano dalla Lipu – che in questo periodo gli uccelli sono in fase di nidificazione e che i loro nidi sono tutelati dalla legge numero 157/1992, articoli 3 e 21, comma 1 lettera o. Se si dovesse presentare l’uccisione dei piccoli, può essere applicabile, a seconda della situazione e della specie, l’articolo 30, comma 1, lettera h oppure quanto previsto dalla lettera b. La distruzione o il danneggiamento dei nidi sono puniti ai sensi dell’articolo 635 del Codice penale”.

“Infine – continuano -, rondini e balestrucci sono tutelati dalla Convenzione di Bonn e dalla Convenzione di Berna ratificata in Italia con la legge numero 503/1981. Vi sono pure da considerare le norme sul maltrattamento animale.

Pertanto, Lipu Treviso OdV si è subito attivata, inviando pec di richiesta ai competenti uffici della Regione, della Provincia e del Comune di Giavera del Montello, affinché siano effettuati gli opportuni accertamenti del caso”.

L’assessore all’ambiente di Giavera del Montello, Andrea Maccari, ha comunicato che il Comune si è attivato per richiedere gli opportuni accertamenti del caso con l’obiettivo di capire la reale entità del problema e, di conseguenza, trovare quanto prima una soluzione.

La Lipu ha voluto riportare un passaggio tratto dal documento, redatto nel settembre 2023, dal titolo “Nidificazione dell’avifauna e gestione dell’ecosistema urbano”.

“Quando vengono effettuati interventi nel territorio e nell’ambiente – si legge nel documento -, di solito vi sono delle conseguenze sulla biodiversità, sia positive che negative. Questo riguarda sia lo spazio costruito (edifici, manufatti, strade, ecc.) che le componenti del verde (vegetazione).

La Lipu ha definito ‘architetture e fauna’ il complesso delle interazioni che legano le attività edilizie con la biodiversità, dove di volta in volta i manufatti possono svolgere un ruolo come habitat e sito di nidificazione per alcune specie (es. rapaci, rondini, ballerine, passeri, ecc.)”.

“Possono inoltre rendersi pericolosi – prosegue – come ‘trappole involontarie’ (es. vetrate, cavi, strade, canali e vasche); entrare nel merito della gestione delle cosiddette specie ‘problematiche’ (esempio piccioni/colombi, gabbiani reali, storni, corvidi, ecc.). Peraltro, in questi anni è in corso una forte attività edilizia di ristrutturazione e manutenzione degli edifici, stimolata in particolare dai vari ‘bonus’ che sono stati messi a disposizione. Per queste ragioni, occorre adottare modalità opportune e una tempistica idonea per prevenire e limitare le interferenze con la fauna selvatica. Tanto che alcuni regolamenti comunali (edilizio, tutela animali, gestione verde) contengono norme in tal senso”.

(Foto: per concessione di un lettore – Lipu).
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